“La musica è donarsi e donare. Non può sottrarsi dal sostenere la ricerca scientifica e chi porta avanti la sua missione con professionalità e abnegazione”. Così Loredana Ripepi, presidente dell’associazione culturale Sperimentiamo, aveva spiegato la scelta di sostegno alla ricerca contro il Coronavirus attraverso il concorso nazionale di musica San Vigilio In… Canto, nato nel 2011 per stimolare la pratica della musica tra i giovani e svoltosi quest’anno online almeno nella sua prima fase.

Sono stati 2234 gli euro raccolti attraverso le quote di iscrizione al concorso. Fondi che sono stati prontamente devoluti dall’associazione stessa al nostro Ateneo, con l’obiettivo di sostenere l’impegno dei nostri ricercatori contro il Covid-19.

Racconta Ripepi: “Il livello musicale è stato davvero molto alto, non è stato facile valutare gli straordinari e numerosissimi talenti che da ogni parte d’Italia ci hanno inviato i loro video, regalandoci forti emozioni in un periodo così difficile. Ringrazio tutte le persone coinvolte, che ci hanno permesso di sostenere la ricerca: i componenti della commissione del concorso, tutti i partecipanti e i loro genitori e infine gli insegnanti, che con professionalità hanno portato avanti la didattica a distanza. Un grande grazie anche alla dott.ssa Cristina Delicato, Responsabile Area Fundraising dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, che ci ha dato l’opportunità di sostenere un progetto così importante. Ancora una volta la bella musica ha trionfato, unita a un grande spirito e desiderio di solidarietà“.

 

Sostieni la ricerca sul coronavirus

 

Durante i 75 giorni della sua apertura, tra le stanze del nostro Covid Center si muoveva anche don Luca Fantini, cappellano del nostro Ateneo, per portare conforto spirituale ai pazienti. Ecco la sua testimonianza, scritta per il periodico Frammenti di Luce.

È il 24 maggio: festeggiamo la domenica dell’Ascensione. Ma nel nostro Centro Covid oggi festeggiamo anche un’altra “ascensione”: un nostro paziente, arrivato la domenica delle Palme da Bergamo in condizioni disperate, torna a casa guarito in elicottero. E anche noi rimaniamo a guardare il cielo, seguendo il volo che segna il lieto fine di una delle tante storie del nostro Covid Center.

Quando lo abbiamo aperto, due mesi fa, mi sono messo a disposizione per seguirne i pazienti. Mi sembrava doveroso offrire loro questo servizio, ma allo stesso tempo ero molto perplesso: come si sarebbe potuto creare un rapporto personale con la barriera di tutti i dispositivi di protezione? Come avrei potuto portare conforto e aiuto spirituale se non era nemmeno possibile mostrare un sorriso o uno sguardo, nascosti da mascherine e occhiali appannati? O farmi riconoscere come sacerdote, indistinguibile da tutti gli altri operatori del reparto dietro i nostri DPI? L’esperienza mi ha mostrato che questi timori erano del tutto infondati. I pazienti, soprattutto all’inizio, erano così soli e spaventati che cercavano per primi un contatto personale e, salvo pochissime eccezioni, un conforto spirituale.

È iniziato così un “contagio” positivo: andavo a trovare un paziente già conosciuto e anche quello appena ricoverato nel letto accanto chiedeva di parlare, di pregare insieme o di ricevere i Sacramenti. Nel frattempo avevo anche trovato il modo per farmi riconoscere: con lo scotch rosso che adoperiamo nel reparto faccio ogni mattina una croce sulla tuta bianca di protezione. Il segno è inequivocabile e permette anche qualche battuta per alleviare la tensione: qualcuno mi ha detto che sembravo un cavaliere templare…

Con il passare dei giorni si è creato un clima di confidenza del tutto inatteso, favorito anche dal nostro personale sanitario, che ha messo tutta la sua umanità al servizio dei pazienti ed è stato molto attento a tutte le loro esigenze, comprese quelle spirituali. In queste circostanze si sono creati molti bei rapporti e di conseguenza gli episodi da raccontare sono numerosi. Ne riporto solo uno che mi ha toccato in modo particolare.

In una occasione stavo dando la Comunione a un paziente che andavo a trovare da vari giorni e in quel momento un nuovo paziente molto anziano, che fino a quel momento era rimasto assopito nel letto accanto, si è svegliato e, vedendo l’Eucarestia, è scoppiato a piangere per la commozione e mi ha chiesto di poterLa ricevere anche lui. Gli ho dato l’Ostia e, prima di consumarla, l’ha presa con grande emozione e l’ha baciata. Poi mi ha chiesto un Rosario da cui non si è più separato: lo teneva in mano o attorno al casco per la ventilazione. È spirato dopo qualche giorno: l’ho accompagnato l’ultimo giorno pregando il Rosario a voce alta accanto a lui affidandolo alla Regina del Cielo, a cui era così legato.

Grazie a Dio sono comunque di gran lunga più numerosi i pazienti che sono guariti e sono tornati a casa, ma con il desiderio di continuare a coltivare una Fede (ri)scoperta in queste settimane e anche di continuare a sentirci. Con un paio siamo anche d’accordo di fare insieme il Cammino di Santiago… Sarà certamente un ottimo segno di avvenuta guarigione!

 

Dona contro il coronavirus

“La vita è un inno. Cantalo”. Il nostro sostenitore Alessandro Crasta, avvocato e collaboratore parlamentare con una grande passione per la musica, ha composto un brano musicale inedito a partire dall’Inno alla vita di S. Teresa di Calcutta. L’obiettivo? Trasmettere un messaggio di speranza e rinascita dopo la pandemia, sostenendo il nostro progetto di ricerca contro Covid-19 attraverso un brano “dedicato a tutti coloro che con esemplare impegno e spirito di sacrificio sono stati in prima linea nella lotta al coronavirus”.

La sua campagna di crowdfunding Uniti nella musica per la ricerca punta a raccogliere mille euro attraverso la piattaforma Rete del dono. Una sfida possibile, se deciderai anche tu di “cantare la vita” attraverso una piccola donazione contro il coronavirus. Ecco l’appello di Alessandro.

 

Ciao a tutti,

sono Alessandro Crasta, avvocato e collaboratore parlamentare di professione con una grande passione per la musica, che ritengo uno dei più potenti mezzi di comunicazione, soprattutto nel lockdown che la pandemia di coronavirus ci ha imposto.

Il mondo si è fermato e il tempo è rimasto come sospeso, la musica ci ha aiutato a non sentire dentro il silenzio che, però, fuori c’era. Tutti noi ricorderemo le immagini di quell’Italia che mentre era chiusa in casa si affacciava sui balconi intonando tante melodie che hanno unito la nazione.

Ho composto una canzone per sostenere la ricerca

Così è nata in me l’idea di sensibilizzare una raccolta fondi per la ricerca sul coronavirus tramite la musica e le parole del brano originale “Inno alla Vita”, che ho composto insieme a mia sorella Linda, autrice del testo, ispirato alla celebre poesia di Santa Teresa di Calcutta, che ci invita a riflettere sui valori positivi della nostra esistenza, nonostante le difficoltà e le prove che la vita spesso ci riserva. Interprete del brano è Stefania D’Ambrosio, che ha accolto con entusiasmo l’invito a condividere la mia iniziativa.

La ricerca ha bisogno di te

Abbiamo imparato a vedere con occhi diversi ciò che prima ci sembrava abituale e abbiamo anche imparato ad apprezzare le piccole cose della vita quotidiana.

Ma il virus non è stato ancora sconfitto e la vera ripartenza sarà segnata solo dal momento della scoperta del vaccino e di cure efficaci per fermarlo. Ecco perché, per guardare con fiducia e speranza al futuro, è di fondamentale importanza sostenere le attività di ricerca scientifica sul Covid-19.

Il Team di ricercatori dell’Università Campus Bio-Medico di Roma ha avviato un rilevante progetto volto allo studio delle caratteristiche del coronavirus, che condurrà non solo alla comprensione della patogenesi della malattia, ma anche alla scoperta di nuove cure.

Per queste ragioni ho deciso di sostenere il progetto di ricerca del Campus Bio-Medico con la mia iniziativa di raccolta fondi.

Cosa aspetti? Dona anche tu e condividi la mia iniziativa con tutti i tuoi amici, parenti e conoscenti.

 

Dona anche tu

 

La Ricerca non si ferma

La battaglia contro il coronavirus non è finita. Mentre il nostro centro vaccinale è impegnato a mettere in sicurezza la popolazione, i nostri ricercatori stanno studiando il ruolo della genetica nello sviluppo del virus. Alcune persone infatti diffondono più marcatamente il contagio e si ammalano più facilmente e con una carica virale maggiore. Perché? La risposta è nelle difese immunitarie.

I nostri ricercatori hanno finora raccolto 22 famiglie e ne hanno analizzate 20 con un pannello di 43 geni associati alla risposta immunitaria all’infezione virale. Tra i circa 120 individui che sono stati analizzati in totale, sono state individuate circa 110 varianti genomiche. Il passo successivo consiste ora nell’analisi bioinformatica, nella correlazione statistica tra le varianti e il grado di gravità dei sintomi manifestati in seguito all’infezione. Si studieranno in maggiore dettaglio un piccolo numero di famiglie, risultate più informative all’analisi preliminare.

Una ricerca innovativa

Il progetto di ricerca è trasversale e innovativo, perché focalizzato in particolare sulla variabilità genetica e clinica all’interno delle famiglie. Questa potrà fornire informazioni preziose per la lotta al Covid-19, dati fondamentali anche dopo l’arrivo del vaccino, per capire chi è geneticamente più resistente e chi non vi risponderà affatto.

La ricerca ha un costo complessivo di 200 mila euro. La tua donazione è fondamentale per aiutarci in questa battaglia. Sei pronto a sostenerci?

Dona per la ricerca sul coronavirus

Studiare i fattori genetici del virus

Spiegano i nostri ricercatori che, come per tutte le malattie infettive, anche per il Coronavirus l’effetto clinico e la rapidità di contagio dipendono in larga misura dal modo in cui ciascun individuo è in grado di difendersi rispetto alle strategie di attacco del virus. Se da un lato il virus SARS-COV-2 sembra attaccare tutti con le stesse armi, non mutando in maniera determinante il proprio programma genetico, dall’altro le difese immunitarie possono fare la differenza.

Le persone non geneticamente in grado di chiudere le porte al virus – i cosiddetti superspreaders – diffondono più marcatamente il contagio e si ammalano più facilmente e con una carica virale maggiore. Sono loro a sviluppare i sintomi più gravi e, in molti casi, a non sopravvivere. Al contrario, chi è geneticamente più dotato di armi contro il virus non contrae l’infezione o rimane asintomatico.

Identificare quali fattori genetici svolgono un ruolo chiave nel contagio e nella gravità dei sintomi da SARS-COV-2 è un passo importante per scoprire nuove cure.

Dona per la ricerca sul coronavirus

Noi siamo pronti a fermarlo. Tu?

Questo il piano d’azione dei nostri docenti e ricercatori Fiorella Gurrieri, Massimo Ciccozzi, Marcello D’Amelio, Giorgio Minotti, Emanuela Salvatorelli e Silvia Angeletti:

  • verificare l’impatto del profilo genetico individuale sulle caratteristiche cliniche e sulla progressione della malattia da Covid-19
  • identificare varianti genetiche di suscettibilità e di protezione nei confronti della malattia, ad esempio legate al genere e alla regionalità
  • inserire le varianti genetiche in un modello cellulare ingegnerizzato per ricapitolare in vitro l’infezione da Covid-19
  • comprendere la patogenesi della malattia e testare rapidamente nuovi farmaci.

I nostri ricercatori sono pronti a raggiungere questo traguardo importante per salvare vite umane.

Tu sei pronto a sostenerli?

 

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Preferisci donare con bonifico?
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Causale: Ricerca Coronavirus

Regali solidali, una scelta di cuore

Perché le ricorrenze speciali diventino occasioni di solidarietà, l’Università Campus Bio-Medico di Roma e la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico danno a privati e aziende la possibilità di regalare prodotti solidali che sostengono i progetti di ricerca, didattica e assistenza sanitaria.

 

Pergamene solidaliBOMBONIERE SOLIDALI
Offerta libera

Nei tuoi momenti speciali scegli di sostenere la ricerca scientifica, l’assistenza sanitaria o la formazione universitaria grazie alle nostre bomboniere solidali. Potrai anche semplicemente personalizzarle, accompagnandole con un’elegante pergamena solidale del colore più appropriato alla tua ricorrenza. In questo modo, con la tua festa sarai un po’ ricercatore, medico, ingegnere o docente anche tu, e potrai migliorare la vita di molte persone!

 

BIGLIETTI SOLIDALI
1 euro cad.

Per il battesimo o la comunione dei tuoi figli o un’altra ricorrenza particolare, sostieni il progetto di ricerca sul trattamento integrato delle patologie neoplastiche polmonari e le attività del Centro di Radioterapia Oncologica. Scegli i nostri biglietti a tema “Sacra Famiglia” con busta su cartoncino pregiato.

 

LIBRO DI ROBERTA PERCUOCO
10 euro cad.

Si può fare è il titolo del libro scritto da Roberta Percuoco, una nostra paziente che ha scelto di raccontare il proprio percorso di cura e di ricerca di senso nella malattia. Per suo volere, tutti i proventi della vendita del libro sono destinati al sostegno della nostra Brest Unit.

 

LIBRO DI SERGIO SCORZILLO
20 euro cad.

Non ti preoccupare è un libro che racconta una storia vera. Quella di Antonio, giovane consumato dalla depressione alcuni anni fa. In suo nome, parenti e amici hanno fondato un’associazione per aiutare chi è impegnato nella battaglia contro questo disturbo. Tutti i proventi della vendita del libro sono destinati alla ricerca sulla depressione.

 

CD DI EDOARDO DE ANGELIS
20 euro cad.

Acquistando il cd nuoveCanzoni di Edoardo De Angelis, contribuisci a garantire la migliore formazione ai giovani, valorizzando il merito. La metà del ricavato della vendita del tuo cd infatti sosterrà le nostre borse di studio destinate ai migliori studenti.

 

CD ENSEMBLE CAMERISTICO UCBM
10 euro cad. – 45 minuti (Telemann, Torelli, Mozart, Bottesini e Albeniz, oltre alla trascrizione per violino delle variazioni K.265 di Mozart, in prima esecuzione assoluta)

Scegliendo il cd dell’ensemble cameristico composto dai nostri studenti, puoi garantire borse di studio a studenti meritevoli, contribuendo così a costruire il futuro della medicina, dell’ingegneria e dell’alimentazione.

 

PONCIO SOLIDALE
1 euro cad.

La solidarietà allontana anche… la pioggia. Scegliendo il nostro poncio solidale, puoi donare una soluzione comoda e pratica contro il brutto tempo. Disponibile in 5 diverse varianti di colore – bianco, nero, rosso, blu e giallo – i nostri ponci solidali sono contenuti all’interno di sfere che è possibile agganciare allo zaino e aprire in un attimo all’occorrenza. Per un pensiero natalizio semplice, pratico e utile.

 

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