2 strutture di assistenza, 2 mila pazienti ogni anno
La radioterapia oncologica è una disciplina clinica che impiega le radiazioni ionizzanti per la cura delle neoplasie. Si tratta di una delle tre branche fondamentali dell’oncologia clinica e agisce in collaborazione e sinergia con l’oncologia medica e quella chirurgica, interessando oltre l’80% dei pazienti con malattie neoplastiche.
L’Unità Operativa di Radioterapia oncologica della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico si occupa della diagnosi e della cura dei pazienti affetti da tutte le tipologie di tumori. Dispone di due strutture di assistenza: il Polo di Radioterapia oncologica di via Longoni, nato nel 2005 nel quartiere Prenestino di Roma, e il Centro di Radioterapia inaugurato nel 2014 all’interno del policlinico universitario. Con quest’ultimo, i pazienti trattati ogni anno hanno raggiunto quota 2 mila.
Percorsi terapeutici integrati
Entrambe le strutture di assistenza si avvalgono di équipe multidisciplinari formate da medici, fisici, tecnici di radioterapia e personale infermieristico specializzato. Al loro interno, l’Unità Operativa di Radioterapia oncologica attua percorsi terapeutici integrati con le altre scienze oncologiche, effettuando in modo combinato trattamenti di radio e chemioterapia. Effettua trattamenti radioterapici con tecnologie e strumentazioni che consentono di aggredire la neoplasia salvaguardando il più possibile gli organi e i tessuti sani vicini alla massa tumorale. Applica inoltre protocolli terapeutici di chemioterapia combinati a farmaci biologici che, rispetto alle terapie tradizionali, hanno il vantaggio di colpire selettivamente e con maggiore efficacia le cellule tumorali, limitando al contempo gli effetti collaterali sul resto dell’organismo.
Un test per evitare gli effetti collaterali della chemioterapia
Dopo un intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore al seno, il medico oncologo valuta l’opportunità di sottoporre la paziente a chemioterapia, analizzando fattori clinico-patologici (stato dei linfonodi, dimensioni e grado del tumore, età della paziente) e immunoistochimici (marcatori di proliferazione cellulare, espressione di recettori ormonali). Il kit diagnostico Prosigna™ offre allo specialista ulteriori informazioni utili a individuare i casi in cui la chemioterapia può essere evitata. Lo studio Nemesi (BMC Cancer, 2012), condotto da ricercatori italiani, ha infatti messo in evidenza che il trattamento chemioterapico – assieme ai suoi effetti collaterali – potrebbe essere in realtà evitato nel 25% dei casi.
Condotto nei laboratori dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, il test Prosigna™ permette di classificare i tumori al seno attraverso l’analisi di un complesso di 50 geni, dando così allo specialista la possibilità di personalizzare il percorso terapeutico delle pazienti. In particolare, consente di individuare i casi con bassa probabilità di recidiva nei dieci anni successivi all’intervento: a queste pazienti la chemioterapia può essere evitata.
Prosigna™ è un test prognostico con certificazione europea per il quale non è previsto rimborso dal Servizio Sanitario Nazionale. Il suo costo, 3 mila euro, è quindi a carico del paziente. Per questo la raccolta fondi si propone di consentire la fruibilità del test Prosigna™ a pazienti che non godono di disponibilità economiche atte a coprire i costi dell’esame.
Grazie a…
Nel triennio 2014-2016, l’azienda TCI Telecomunicazioni ha offerto gratuitamente 20 test Prosigna™e Banca d’Italia 8, mentre l’associazione Il Sorriso di Gianluca ha finanziato una borsa di studio e l’acquisto di uno spettrofotometro.
L’obiettivo è ora continuare a offrire gratuitamente il maggior numero possibile di test Prosigna™alle pazienti, e mantenere la sostenibilità del progetto (il costo della strumentazione è di 30 mila e 500 euro annui). Poter continuare a raccogliere statistiche è inoltre fondamentale per l’avanzamento della ricerca scientifica sul tumore del seno.
Prevenire il tumore al polmone in 6 secondi
Con la campagna di prevenzione del tumore al polmone Un respiro per la vita, l’Unità di Chirurgia toracica della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, in collaborazione con la Fondazione Un respiro per la vita Onlus, offre ai fumatori di età non inferiore ai 55 anni l’opportunità di controllare gratuitamente lo stato di salute dei propri polmoni mediante tomografia computerizzata spirale a basso dosaggio, una tecnica diagnostica che permette di scannerizzare l’organismo ottenendo immagini dettagliate.
Anni di studi sperimentali condotti in Italia e negli Stati Uniti hanno dimostrato la possibilità di individuare, grazie alla TC spirale, formazioni neoplastiche anche inferiori a 5 millimetri e quindi facilmente asportabili in modo radicale e altamente conservativo. L’esame è la più recente metodica applicata per la prevenzione del tumore al polmone, dura solo 6 secondi e il referto viene consegnato in giornata, nel corso di una visita specialistica gratuita di chirurgia toracica.
Prevenzione del tumore al polmone in oltre 4 mila pazienti
Ogni anno sono diagnosticati in Italia dai 35 mila ai 40 mila nuovi casi di carcinoma polmonare. La possibilità di guarigione e i tempi di sopravvivenza dipendono largamente dalla tempestività di diagnosi e terapia: il fumo di tabacco è il più grave fattore di rischio per il carcinoma polmonare, ma i sintomi vengono spesso notati quanto la malattia è in fase ormai avanzata. Per questo la prevenzione del tumore al polmone è fondamentale.
Da giugno 2011 ad oggi si sono sottoposti allo screening di prevenzione del tumore al polmone oltre 5 mila pazienti. Di questi, 95 hanno ricevuto una diagnosi di neoplasia polmonare a uno stadio precocissimo e sono stati quindi sottoposti a intervento chirurgico con un approccio mininvasivo: grazie a Un respiro per la vita, hanno scoperto in tempo la malattia.
Purtroppo, attualmente la TC spirale non è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale. Per questo l’attività di prevenzione del tumore al polmone di Un respiro per la vita è possibile solo grazie all’attività gratuita di molti medici del nostro policlinico universitario e al tuo aiuto.
Garantire uno screening costa solo 40 euro, salvare una vita non ha prezzo.
Nel mondo, ogni 2 secondi qualcuno ha bisogno di una trasfusione di sangue come terapia salvavita. Il sangue non può essere prodotto artificialmente: la sua disponibilità dipende completamente dalla generosità dei donatori. Nel Lazio la disponibilità di sangue è purtroppo sempre carente: a volte garantire gli interventi chirurgici in programma diventa impossibile.
Puoi donare se:
hai tra i 18 e i 65 anni
pesi almeno 50 kg
non hai avuto malattie gravi
non hai malattie croniche.
La donazione deve avvenire a digiuno, dura pochi minuti e non nuoce alla salute. La quantità di sangue prelevata è di circa 450 ml.
Presso il Centro Trasfusionale della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico puoi donare il sangue dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 11.30. Al tuo arrivo, verrai accolto da personale specializzato che ti informerà sulle modalità della donazione.
Se è la tua prima donazione, dopo alcuni esami preliminari verrai sottoposto a un’accurata visita medica. Donare il sangue è infatti anche un’occasione per tenere sotto controllo il proprio stato di salute: il sangue prelevato viene sottoposto a 24 esami di laboratorio (emocromo, colesterolo, formula leucocitaria ecc.) e i risultati spediti per posta al donatore, corredati da un commento del medico responsabile.
Curare con le note
La musica e, più in generale, l’espressione musicale su cui si fonda la musicoterapia rappresentano un linguaggio universale capace di andare oltre le parole, favorire il dialogo, veicolare e comunicare emozioni. La musicoterapia si pone come strumento di supporto particolarmente versatile e per questo adeguato a diverse situazioni e patologie. I suoi ambiti di intervento comprendono la prevenzione, la riabilitazione e il sostegno al contatto con le proprie risorse interne, specie se bloccate per particolari situazioni critiche.
All’interno della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, l’utilizzo della musicoterapia rientra nel più ampio progetto di cura del paziente nell’unità dei suoi bisogni materiali e spirituali e, al tempo stesso, è al servizio degli operatori che svolgono il delicato compito di prendersi cura dell’altro. Quando è attivata come facilitatore per la condivisione, il contenimento e l’espressione dei propri bisogni, la musicoterapia può aiutare infatti a prevenire il burnout, limitando le conseguenze che sul piano personale, lavorativo e sociale questa sindrome comporta.
Concerti nella hall e nei reparti
Promossi dalla Direzione Clinica e dalla Direzione della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ogni quarto giovedì del mese, i concerti nella hall coinvolgono musicisti volontari e allietano pazienti e personale medico. I musicisti invitati eseguono brani di generi diversi prima nella hall e poi nei reparti, dove incontrano i pazienti e i loro familiari. Prevedono inoltre una replica per il personale che svolge la sua attività lontano dal contatto diretto con il pubblico.
Musica durante la chemioterapia
L’attesa che precede la somministrazione della chemioterapia è connotata da elevati livelli di ansia. La musica, usata secondo opportuni accorgimenti e nel rispetto delle procedure, permette di alleggerire lo stato di preoccupazione o di distrarre dalle terapie in corso. Poiché le terapie antitumorali – erogate all’interno del policlinico universitario in regime SSN – possono durare fino a otto ore, i pazienti hanno a disposizione una piccola biblioteca e un servizio di musicoterapia con nove cuffie collegate a dispositivi per la riproduzione di file musicali.
Incontri individuali di musicoterapia
Presso i reparti di Ematologia e di Oncologia, i musicoterapisti offrono incontri individuali settimanali, dopo aver ottenuto il consenso del paziente e con le dovute accortezze di profilassi igienica. La musicoterapia, in questi casi, è uno strumento importante per sostenere i pazienti nel loro percorso di malattia così altalenante e doloroso, favorendone la compliance al progetto di cura che li riguarda, in collaborazione con il personale.
Prevenire la demenza senile
La prevenzione della demenza senile nell’anziano fragile è uno degli obiettivi attualmente all’attenzione della sanità nazionale, anche per gli elevati costi sociali ed economici che questa sindrome comporta. L’attivazione di alcuni processi propri della musicoterapia può rallentare il processo di degenerazione neurologica e mettere in moto le risorse alternative. In questo caso, il progetto è realizzato in collaborazione con la Fondazione Alberto Sordi presso il Centro per la Salute dell’Anziano (CESA).
Curare la paziente oltre la malattia
Perdere i capelli in seguito alle cure, soprattutto per una donna, non è una conseguenza semplice da affrontare: sebbene possa sembrare un aspetto secondario, provoca in realtà nelle pazienti oncologiche un ulteriore trauma psicofisico a cui si aggiunge un impegno economico. I capelli fanno parte dell’identità femminile e vederli cadere a terra è quasi per tutte un momento traumatico.
Molte volte non basta la consapevolezza che si tratti solo di una fase e che con il tempo ricresceranno. La Banca della parrucca è un’iniziativa promossa proprio per alleviare le sofferenze psicologiche legate a questo momento.
Un sogno diventato realtà
Il progetto della Banca della parrucca è diventato realtà soprattutto grazie al desiderio di Rita Fantozzi, giornalista parlamentare e a lungo redattrice dell’Adnkronos che nel libro Malata di vita (Imprimatur editore, 2016), pubblicato postumo, ha voluto raccontare la sua faticosa battaglia contro il cancro. La sua decisione di devolvere i diritti d’autore del testo alla realizzazione di un fondo per la Banca della parrucca ha permesso di finanziare e avviare il progetto.
Dal mese di marzo 2022, grazie all’iniziativa dell’Associazione Amici del Campus Bio-Medico, la battaglia quotidiana di Rita si è così trasformata in un grande progetto di generosità.
Un angolo dedicato
Grazie al supporto delle volontarie del nostro policlinico universitario, proprio al secondo piano della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, presso il Day Hospital medico, è stato creato e dedicato al progetto un angolo con toeletta e deposito di copricapi e parrucche sintetiche realizzate da un’azienda leader del settore con cui il policlinico stesso ha sottoscritto un accordo.
Coloro che desiderano usufruire del servizio possono chiedere al personale infermieristico e alle volontarie di fissare un incontro durante il quale provare le parrucche disponibili. La parrucca scelta verrà data in comodato d’uso gratuito, con il solo vincolo di restituirla al termine dell’utilizzo.
Tutte le parrucche vengono igienizzate e ripristinate da esperti prima di essere messe di nuovo a disposizione delle pazienti.
Come sostenere la Banca della parrucca
Chiunque lo desideri può contribuire alla Banca della parrucca donando la propria parrucca, che non utilizza più.
Inoltre è possibile donare i propri capelli osservando alcune piccole attenzioni, soprattutto durante la loro raccolta:
devono avere una lunghezza minima di 40 cm (25 cm solo per i capelli bianchi o brizzolati) – i capelli ricci o mossi vanno misurati al naturale, senza lisciarli
possono essere di qualsiasi tipo – fini, spessi, tinti, con schiariture ecc. – ma è importante che non siano trattati con henné (in questo caso occorre attendere la totale ricrescita dei capelli)
non vanno assolutamente mischiati a quelli di un’altra donatrice
vanno consegnati ben puliti, asciugati e ben legati alle estremità con elastici (è importantissimo asciugare bene i capelli prima di spedirli poiché tendono a intrecciarsi, indurirsi, rovinarsi e ammuffire).
I capelli possono essere tagliati dal proprio parrucchiere di fiducia, che deve procedere dividendo il cuoio capelluto in 6 settori e riunire così i capelli per lunghezza in piccole code che vanno tagliate appena sopra l’elastico.
Le ciocche di capelli possono così essere:
consegnate presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico alle volontarie della Banca della parrucca previo appuntamento scrivendo alla mail volontari@policlinicocampus.it
spedite in busta chiusa al seguente indirizzo (è consigliata la raccomandata con ricevuta di ritorno): Tricostarc – Viale Libia, 38 – 00199 Roma.
Nella busta è possibile aggiungere una dedica rivolta alla persona che li riceverà, specificando i propri riferimenti affinché la ricevente possa eventualmente inviare un ringraziamento.
Prosegue il progetto di musicoterapia, iniziativa che ogni quarto giovedì del mese porta la musica tra i pazienti e il personale medico del Policlinico Universitario. A suonare sarà stavolta Laura Gratta, fisarmonicista.
Coinvolgere i dipendenti in iniziative a impatto sociale
Attraverso il volontariato d’impresa, l’Università Campus Bio-Medico di Roma e la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico invitano e coinvolgono i dipendenti delle aziende sostenitrici all’interno dello loro iniziative a impatto sociale. Il personale delle aziende partner può essere coinvolto in progetti quali ad esempio la Banca della Parrucca e il Centro trasfusionale, ma non solo.
Con il volontariato d’impresa, l’azienda si impegna concretamente per una causa di interesse sociale, rafforzando al tempo stesso i valori e l’identità aziendale, oltre alla coesione dei propri dipendenti. Le iniziative di volontariato d’impresa sono indicate infatti anche in un’ottica di team building.
Attività di volontariato individuale
Alternativo o complementare al volontariato d’impresa, quello individuale consiste nel riconoscimento da parte dell’azienda di un monte ore annuale da dedicare ad attività di volontariato. Il dipendente, in accordo con il proprio datore di lavoro, può quindi scegliere di volta in volta attività e tempistiche, per poi tornare in azienda arricchito da un’esperienza che regala la soddisfazione derivante dall’aver fatto qualcosa di importante.
Presso il nostro ateneo o il nostro policlinico universitario, i lavoratori della tua azienda possono impegnarsi in numerose iniziative di responsabilità sociale condivisa. Queste possono essere sia suggerite dall’impresa stessa sia scelte direttamente da ciascun dipendente, sempre con il nostro supporto.
Se è vero che il tempo è denaro, donarlo è un atto di grande generosità. Anzi, investirlo in attività di volontariato a servizio dei malati arricchisce i pazienti stessi molto più di qualsiasi altra azione.
Presso il nostro policlinico universitario, i volontari prestano servizio ai pazienti occupandosi delle principali attività di accoglienza, dell’assistenza e della compagnia ai pazienti nei reparti, della cappellania, dei pasti riservati ai pazienti oncologici del day hospital, del centro trasfusionale, dei donatori di sangue e delle attività di sensibilizzazione alla donazione, del centro prelievi e della biblioteca itinerante nei reparti. Nei loro compiti sono ovviamente escluse tutte le mansioni tecnico-professionali di competenza del personale sanitario.
I volontari offrono aiuto ai pazienti in modo gratuito e in piena sintonia con il personale preposto alle attività sanitarie e amministrative. La loro presenza sottolinea la centralità e la dignità della persona malata, sempre nel rispetto della sua privacy e con la massima discrezione.
Il primo appuntamento, proposto in occasione della festa delle donne, si terrà presso la Scuola di Cucina di Anna Moroni, che delizierà con le sue famose Frivolezze.