Sovrano per la ricerca sulle patologie degenerative nell’anziano

A Pasqua, quest’anno, all’impegno dei nostri ricercatori si unisce quello dell’azienda dolciaria Vandacler srl e di tutti coloro che acquisteranno le uova di cioccolato del suo marchio Sovrano. Vandacler srl ha infatti deciso di sostenere le attività di ricerca della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico lanciando la linea di uova di Pasqua a marchio Sovrano.

L’iniziativa commerciale prevede che – oltre a sostenere interamente i costi di produzione, distribuzione e marketing – per ogni uovo di cioccolato venduto l’azienda devolverà 0,30 euro alla Fondazione. I fondi raccolti saranno versati da Vandacler srl alla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico entro il 30 aprile 2024 e saranno destinati alla ricerca sulle patologie degenerative dell’apparato muscolo-scheletrico nell’anziano.

Le uova di Pasqua Sovrano saranno distribuite online, presso tutti i distributori e nei piccoli e grandi supermercati.

“Metti in pausa il tuo shopping” per sostenere concretamente i progetti di ricerca della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. Questa la proposta di StudioArch, negozio online di borse, accessori e valigeria di alta gamma che quest’anno, in occasione della festa della donna, ha deciso di promuovere un’iniziativa solidale a favore della nostra Breast Unit.

Nelle donne, il tumore al seno è attualmente la neoplasia più diagnosticata. Sebbene sia altamente curabile se viene scoperta nella fase iniziale, ancora troppe donne ogni anno perdono la loro battaglia contro la malattia. In aggiunta, la pandemia di Covid-19 ha profondamente ostacolato la lotta al tumore al seno, causando la riduzione degli screening indispensabili per individuare la neoplasia nelle sue fasi iniziali.

Per questo StudioArch ha deciso di sostenere la nostra Breast Unit, il team interdisciplinare di professionisti altamente specializzati che seguono le donne impegnate nella lotta contro il tumore mammario in tutte le fasi del percorso di cura. Dal 1° marzo, ogni acquisto effettuato su Studioarch.com contribuisce a sostenere la ricerca sul tumore al seno.

“Una donazione racchiude in sé il concetto di investimento e cambiamento”, spiega StudioArch. “Sostenendo la ricerca, intendiamo contribuire, insieme ai nostri clienti, alla ricerca sul cancro al seno, per migliorare la qualità della vita di molte donne”.

 

Sostieni la Breast Unit

Anche la passione per Fortnite può sostenere la lotta contro il Coronavirus. Basta che i suoi giocatori decidano di entrare nella modalità Salva il mondo nella realtà, e non solo virtuale.

Nel videogioco, la modalità Salva il mondo è ambientata in una terra post-apocalittica, dove l’improvvisa apparizione di una tempesta mondiale ha fatto scomparire il 98% della popolazione. Nella realtà, una giocata in diretta live su YouTube contribuirà a salvare la vita a tante persone, in un tempo in cui la loro salute è minata dalla circolazione del virus.

È così che Zerbiian, nome d’arte di un giovanissimo youtuber con 280 mila iscritti al proprio canale, ha potuto sostenere il nostro Covid Center. Un traguardo raggiunto grazie alle migliaia di fan che la sera di giovedì 2 aprile hanno assistito alla sua partita live di beneficenza e hanno risposto al suo invito, donando in diretta 2.221,92 euro.

Tante le ricompense pensate da Zerbiian ai top donatori, a partire da felpe e magliette. Ma la ricompensa più grande sarà sapere che, anche grazie a loro, il nostro Covid Center potrà curare tante persone.

Come hanno sottolineato i genitori della Zerbiian family durante la diretta live: “Anche un solo euro può salvare una vita umana”.

 

Dona ora contro il Coronavirus

Un calendario con i disegni dei Piccoli Artisti di Manageritalia, per dire che la solidarietà è importante 365 giorni l’anno. Giunto quest’anno alla sedicesima edizione, ha voluto sostenere stavolta l’impegno della nostra Unità Operativa di Chirurgia plastica e ricostruttiva, contribuendo in particolare all’acquisto di un dermatoscopio ad alta risoluzione (High Definition Dermoscopy) per la diagnosi precoce dei melanomi, i tumori maligni della pelle.

Protagonisti del progetto, promosso da Manageritalia a favore dell’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus, i figli “under 10” degli associati di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria.

Sono infatti proprio i loro disegni, realizzati a tema libero con diverse tecniche, ad accompagnare le pagine del calendario da tavolo. Premiati lo scorso 23 novembre 2019 a Roma, hanno permesso di destinare 3.230 euro all’acquisto del dermatoscopio, ora attivo presso il nostro Policlinico Universitario grazie a questo e ad altri donativi.

 

Dona ora contro i melanomi

3.905 biglietti venduti. Grazie alla generosità di molti, la lotteria solidale promossa dalla Biomedical University Foundation e dall’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus ha permesso di raccogliere 19.555 euro per il nostro nuovo Pronto Soccorso, progetto fondamentale per il territorio che sarà inaugurato tra pochissimi mesi.

La lotteria solidale metteva in palio una Vespa elettrica color grigio argento e con profilo azzurro elettrico donata da Piaggio. “Una Vespa che guarda al futuro puntando sulla tecnologia, sull’unicità e sul rispetto dell’ambiente, proprio come il Pronto Soccorso UCBM”, come sottolineato dall’on. Matteo Colaninno, Vice Presidente del Gruppo Piaggio, nel corso della cerimonia di consegna.

Un impegno che non finisce qui

Esposta nella hall del nostro Policlinico Universitario, la Vespa elettrica è stata assegnata al proprio vincitore mercoledì 15 gennaio, attraverso un’estrazione a sorte. A risultare vincitore il numero 05610.

Congratulazioni al vincitore e grazie di cuore a quanti ci hanno garantito il proprio sostegno!

Intanto l’impegno per il Pronto Soccorso prosegue.
Noi siamo pronti ad accoglierti, tu sei pronto a sostenerci?

 

Dona ora

Un Centro di Neuromodulazione per ridare speranza

In Italia sono 2,8 milioni le persone affette da depressione. Di queste, circa il 30% non risponde né al trattamento farmacologico né alla terapia cognitivo comportamentale. Per questo la nostra UOC di Neurologia, diretta dal prof. Vincenzo di Lazzaro, vuole realizzare un Centro di Neuromodulazione per il trattamento del disturbo depressivo maggiore unipolare farmacoresistente.

Specifici protocolli di neuromodulazione non invasiva, cioè di stimolazione cerebrale effettuata attraverso campi magnetici o elettrodi applicati sulla testa del paziente, hanno infatti un potenziale terapeutico in diverse patologie neuropsichiatriche. In particolare, la Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva (rTMS) si sta affermando come un metodo estremamente efficace nel trattamento del disturbo depressivo maggiore farmacoresistente.

Una cura non ancora accessibile ai pazienti

Una metodica indolore che tuttavia, nonostante l’appello dei neurologi, non è ancora accessibile ai malati di depressione: non essendo inclusa nelle prestazioni a carico del Sistema Sanitario Nazionale, viene effettuata a un costo molto alto per il paziente da personale non sempre adeguatamente formato. I pazienti non responsivi alla terapia farmacologica o vulnerabili a effetti collaterali dei farmaci continuano quindi a ricevere un trattamento non ottimale.

Proprio per garantire in modo sicuro e accessibile questa possibilità terapeutica a tutti i pazienti affetti da depressione farmacoresistente, la nostra UOC di Neurologia ha già presentato alla Camera dei Deputati le proprie istanze.

Un progetto in memoria di chi non c’è più

La sensibilità e il grande impegno della famiglia Danile hanno permesso di coprire i costi della prima fase del progetto (75 mila euro), incentrata sulla valutazione degli effetti della rTMS come unico trattamento nelle donne con depressione post-partum e sull’avvio della procedura di accreditamento nell’ambito del SSN.

Ma servono altri 200 mila euro per aprire un Centro di Neuromodulazione aperto al pubblico all’interno del nostro policlinico universitario, rendendo così disponibile il trattamento a tariffe controllate in regime My Hospital, in attesa di ottenere l’inserimento della prestazione nel regime SSN.

Il contributo dei familiari di Antonio Danile non si ferma, così come l’impegno dei nostri medici e ricercatori. Ma nella lotta contro la depressione è necessario essere in molti. Sei anche tu dei nostri?

Un progetto indispensabile per 300 mila persone

Una popolazione di circa 180 mila persone e un solo Pronto Soccorso, all’Ospedale Sant’Eugenio. Per questo il nuovo DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di I livello della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è un servizio fondamentale nel territorio del IX Municipio, trovandosi al centro di un bacino potenziale di circa 300 mila residenti.

Un Pronto Soccorso innovativo che mette al centro la persona

Con un investimento di circa 10 milioni di euro, il nostro Pronto Soccorso occupa uno spazio di 2100 metri quadrati. Progettato per mettere al centro ciascuna persona che vi accede, ha un design moderno e funzionale e garantisce massimo comfort durante l’attesa e grande attenzione alla privacy.

 

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Con una moderna organizzazione degli spazi, per ridurre al massimo gli spostamenti dei pazienti, è collocato in prossimità delle sale operatorie, di Radiologia interventistica e di Emodinamica, e – primo Pronto Soccorso per adulti a Roma – è dotato di un servizio di Diagnostica per Immagini dedicato, con una innovativa TAC 300 strati ad altissime prestazioni. Attenzione anche all’accessibilità, grazie a un parcheggio con stalli riservati a persone con disabilità e donne in gravidanza, mentre l’eliporto è invece a pochi metri dall’ingresso.

Comfort e riservatezza nell’area di attesa

Phone booth fonoassorbenti per le telefonate, book crossing, monitor tv e informativi, wi-fi, charge station, colori ad hoc, cura degli arredi, musica, area ristoro con tavolini e segnaletica intuitiva. Questi gli ingredienti dell’area di attesa, pensata come un ambiente accogliente, rassicurante e funzionale dove, attraverso i monitor, gli accompagnatori sono costantemente informati sull’andamento del percorso del proprio caro.

Ai più piccoli sono invece dedicati un’area esterna, giochi e intrattenimento, monitor tv e una libreria. Previsti inoltre percorsi dedicati alle persone più fragili: un box pediatrico, un’area riservata ai codici rosa per le vittime di violenza, un’isola neonatale per i parti precipitosi e un percorso specifico per gli anziani.

Sei pronto a sostenerci?

Il nostro Pronto Soccorso è pronto ad accogliere ogni anno 45 mila persone provenienti da Roma Sud e dai comuni limitrofi a sud ovest e sul litorale. Collabora inoltre con le strutture di protezione civile in caso di eventi calamitosi ed emergenziali.

I lavori per la sua realizzazione sono iniziati il 19 febbraio 2019 e terminati nel mese di gennaio 2020. Per 75 giorni, fino al 14 giugno 2020, lo spazio è stato quindi prontamente riconvertito in Covid Center e poi inaugurato come Pronto Soccorso il 1° settembre 2020. Dopo essere stato di nuovo trasformato in Covid Center il 2 novembre, la struttura è infine tornata in funzione il 12 luglio 2021.

 

 

Dona ora per il Pronto Soccorso

 

Con una donazione di almeno 50mila euro lasci un segno nel nostro Donor Wall

Ridare il tatto a chi è stato amputato

La perdita di una mano in seguito a un evento traumatico è un danno devastante subìto ogni anno da circa 4 mila persone in Italia. Un drastico cambiamento che impatta non solo sull’ambito lavorativo, ma anche sulla sfera personale, limitando fortemente le capacità di compiere attività quotidiane e di interagire con le persone.

Per questo il nostro ateneo è da sempre in prima linea nella neuroprotesica, con un’attenzione particolare al tema del recupero delle capacità sensoriali, grazie all’utilizzo di interfacce neurali.

LifeHand, la prima protesi controllata dal pensiero

Nel 2008, per la prima volta un paziente è riuscito a muovere un arto bionico attraverso la propria mente. LifeHand, questo il nome della prima protesi capace di rispondere agli impulsi cerebrali, è stata il risultato di un progetto finanziato dall’Unione Europea, con il coordinamento dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Proprio nel nostro policlinico universitario sono stati impiantati nel braccio di Pierpaolo Petruzziello i quattro elettrodi che gli hanno permesso di controllare la mano robotica durante il mese di sperimentazioni.

LifeHand 2, la prima mano bionica che ‘sente’ gli oggetti

LifeHand 2, la prima mano bionica indossabile che restituisce all’amputato sensazioni tattili, è stata sperimentata nel 2014 dai nostri medici e bioingegneri insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’IRCSS San Raffaele di Roma, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Ecole Polytechnique Federale di Losanna e l’Istituto IMTEK dell’Università di Friburgo.

PPR2, con Inail per restituire le sensazioni propriocettive

Risale sempre al 2014 la partnership tra il nostro ateneo e Inail, l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro. Obiettivo, lo sviluppo di una nuova mano bionica impiantabile basata sull’utilizzo di interfacce neurali, per restituire ai pazienti amputati anche sensazioni propriocettive, ovvero la capacità di riconoscere la posizione del corpo nello spazio.

Il sistema protesico è stato quindi ottimizzato dal 2017 al 2019 attraverso l’introduzione di componenti fortemente miniaturizzate, stabili e biocompatibili, per migliorare concretamente la quotidianità dei pazienti.

Sensibilia, il futuro è realtà

L’ultimo passo in avanti si chiama Sensibilia. Una mano bionica che, impiantata in modo sperimentale nel 2019 su Clara, amputata 30 anni prima in seguito a un incidente domestico, ha dimostrato che è possibile compiere con destrezza movimenti anche complessi.

Al termine del progetto, realizzato dal nostro ateneo insieme al Centro Protesi Inail, Clara ha ricevuto una mano bionica simile a quelle della sperimentazione.

Reshape, per mani bioniche percepite come proprie

Ma se il presente si chiama Sensibilia, il futuro è Reshape. Il progetto del dott. Di Pino, laureato in Medicina e Chirurgia, dottorato in Ingegneria Biomedica e specializzato in Neurologia nel nostro ateneo, coniuga Neuroscienze, Ingegneria Biomedica e Clinica Neurologica per permettere agli amputati di non sentirsi più tali, grazie a una mano bionica percepita come propria. La sua idea – passare dal concetto di protesi (dal greco, artefatto, qualcosa di esterno) a quello di endotesi (qualcosa che faccia parte del corpo) – ha convinto nel 2015 a Bruxelles oltre trenta top scientists, tra i quali alcuni Nobel, e ha vinto quindi il prestigioso bando europeo ERC-Starting Grant.

“Il problema – spiega il ricercatore – è che le protesi di oggi sono il frutto dell’evoluzione della robotica industriale e rimangono un corpo estraneo. Il mio desiderio è allora quello di concepire una protesi con cui il soggetto non debba suonarci il piano, ma sentirsi completo durante una serata di gala. E questo è possibile solo partendo dalle sensazioni e dai processi cerebrali umani”.

WiFi-MyoHand, RGM5 e 3DAID

Nella primavera 2021, in collaborazione con il Centro Protesi Inail di Budrio e con la partecipazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il nostro ateneo ha avviato tre nuovi progetti nel campo delle protesi bioniche di arto superiore. WiFi-MyoHand svilupperà una nuova protesi bionica con ritorno sensoriale grazie a un sistema di stimolazione neurale completamente impiantabile e wireless. RGM5 individuerà nuove procedure di chirurgia bionica per l’adattamento del corpo dell’amputato alle protesi più innovative e restituirà la propriocezione. 3DAID realizzerà protesi e ortesi di mano innovative e low-cost grazie all’utilizzo di tecniche avanzate di prototipazione rapida con stampa 3D.

10 mila biglietti in vendita a 5 euro. È questa la prima iniziativa che chiama a raccolta quanti hanno a cuore la realizzazione del Pronto Soccorso del nostro Policlinico Universitario, un progetto fondamentale per il territorio che sarà ultimato nei primi mesi del 2020.

La lotteria solidale, promossa dalla Biomedical University Foundation e dall’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus, mette in palio una Vespa elettrica color grigio argento e con profilo azzurro elettrico. La Vespa, donata da Piaggio e attualmente esposta nella hall del nostro Policlinico Universitario, sarà assegnata a un vincitore con estrazione a sorte il 16 novembre 2019 NUOVA DATA ESTRAZIONE: 15 GENNAIO 2020.

Come partecipare alla lotteria

Partecipare all’estrazione è molto semplice. Basta acquistare uno o più biglietti in vendita al desk dell’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus presso il nostro Policlinico Universitario oppure attraverso i volontari dell’associazione stessa.

Il ricavato della vendita dei biglietti sarà interamente devoluto a sostegno del nascente DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di I livello.

Leggi la scheda tecnica della Vespa

Un tumore maligno da diagnosticare per tempo

Il melanoma è un tumore maligno della pelle. La sua incidenza è in continua crescita ed è quasi raddoppiata negli ultimi 10 anni. La sopravvivenza di chi ne è affetto dipende dallo stadio di malattia ed è del 98% nel caso questa sia localizzata solo alla cute. Per questo la diagnosi precoce del tumore è indispensabile per individuare eventuali melanomi sottili, e ancor più importante è effettuare prevenzione nelle persone che presentano fattori di rischio quali familiarità, fototipo chiaro, elevato numero di nevi, storia di ustioni solari nell’infanzia e soprattutto pregresso melanoma.

Il nostro impegno contro i melanomi

L’Unità Operativa di Chirurgia plastica e ricostruttiva, coordinata dal prof. Paolo Persichetti con l’ausilio del dott. Vincenzo Panasiti, è impegnata costantemente nella prevenzione e follow up del melanoma e di altre neoplasie maligne della cute. Grazie alla collaborazione tra specialisti dermatologi, oncologi e chirurghi plastici, si occupa in particolare di garantire livelli assistenziali di elevata qualità, contribuendo in modo significativo – anche attraverso la ricerca scientifica – alla diagnosi e cura di questa neoplasia. I dermatologi della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico sono inoltre impegnati anche in campagne di screening sul territorio.

Tre obiettivi per la diagnosi precoce del melanoma

Per identificare i melanomi in stadio iniziale e garantire una guarigione completa ai pazienti, i nostri specialisti hanno tre obiettivi concreti:

  • acquistare un dermatoscopio ad alta risoluzione (High Definition Dermoscopy) che possa aiutarli nella diagnosi precoce – Obiettivo raggiunto!
  • costruire una Melanoma Unit, un’unità operativa specifica in grado di accompagnare il paziente e la sua famiglia dall’inizio alla fine del percorso di diagnosi e cura
  • realizzare un ambulatorio open cui i pazienti possano accedere quotidianamente senza prenotazione, portando in visione la sola impegnativa del medico curante.

Sosterrai i nostri medici in questa sfida?