Tre auto messe a disposizione del nostro Hospice per le cure palliative Insieme nella cura per l’assistenza domiciliare. A firmare il gesto di attenzione ai più fragili e ai loro familiari sono state tre significative realtà del territorio in cui si trova il nostro Policlinico Universitario. Roma Cares, Carpoint e Ald Automotive hanno scelto ancora una volta di stare al nostro fianco per aiutare i nostri operatori sanitari a raggiungere i pazienti presso le loro abitazioni dislocate nei quartieri di Roma e nei comuni del Lazio.

Una Ford Fiesta l’auto messa a disposizione da Carpoint in comodato d’uso per 6 mesi, mentre Ald Automotive ha concesso alla struttura una Lexus UX Hybrid Business Sport in noleggio gratuito per 24 mesi.

Roma Cares, infine, ha donato una Hyundai bianca lo scorso 15 giugno. In quest’occasione, il Ceo di AsRoma Guido Fienga e il Club Manager Vito Scala hanno simbolicamente consegnato le chiavi dell’automobile ibrida al Direttore Generale del nostro Policlinico Universitario Paolo Sormani, alla responsabile dell’Hospice per le cure palliative Maria Grazia De Marinis e al responsabile clinico Giuseppe Casale. “Siamo felici di poter mettere a disposizione dell’Università Campus Bio-Medico di Roma una vettura al servizio dei cittadini e di dare così il nostro contributo nel complesso sistema di assistenza ai malati che usufruiscono delle cure palliative. A tal proposito ringrazio Hyundai per aver affiancato la Roma e Roma Cares in questa iniziativa con una delle sue vetture elettriche di ultima generazione” ha dichiarato l’amministratore delegato di AsRoma Guido Fienga, presente alla consegna delle chiavi.

Siamo uniti dal desiderio di prenderci cura dei più deboli” ha commentato Paolo Sormani. Da oggi, medici e infermieri saranno ancora più vicini a chi ha bisogno di attenzioni specifiche in un momento particolarmente delicato della propria vita: le autovettura messe a nostra disposizione ci permettono di porre il paziente sempre più al centro della nostra azione di cura”.

 

Sostieni anche tu il nostro Hospice

È stato realizzato grazie a IGT Lottery S.p.A. un box radiografico presente nel nostro Pronto Soccorso, struttura che sta per riprendere il suo regolare funzionamento dopo essere stata convertita per la seconda volta, da novembre 2020, in Covid Center. Il box è costituito da due radiografici digitali, di cui uno fisso e uno portatile, e avrà un ruolo fondamentale per il primo inquadramento dei pazienti che si presenteranno in condizioni di emergenza.

Ma c’è di più. Da sempre attenta ai bisogni locali e nazionali e impegnata quindi a sostenere la realizzazione di importanti iniziative a forte impatto sociale, IGT Lottery S.p.A. ha scelto inoltre di sostenere lo svolgimento di un percorso formativo biennale destinato
a studenti e specializzandi presso il Pronto Soccorso stesso.

“Mai come ora stiamo crescendo”

Numerosi gli studenti e gli specializzandi che da novembre 2020 hanno avuto l’opportunità di svolgere attività assistenziale in prima persona presso i reparti di Medicina e Subintensiva Covid. Come racconta una partecipante, Carilia Celesti, per tutti “è stata ed è tuttora un’esperienza che ha i caratteri dello straordinario: mai come in questi mesi stiamo crescendo, arricchendoci di tanto vissuto professionale e umano. Stiamo imparando a gestire con prontezza e sicurezza sempre maggiore i pazienti e le loro emergenze e urgenze. Siamo certi che queste competenze saranno una solida base per la nostra professione futura. Anche dal punto di vista umano abbiamo ricevuto molto. Chi soffre si sta mettendo nelle nostre mani: siamo chiamati a rispondere a qualsiasi necessità materiale nel momento del bisogno, a fare da tramite tra il paziente e i suoi cari. Tocca a noi alleviare la paura e la sofferenza di chi è lì in reparto e di chi è a casa ad aspettare. Mai come in questo momento la forza e la determinazione ci arrivano dai pazienti stessi, dal loro farsi concretezza nel nostro lavoro e servizio”.

“Un’esperienza che ha stravolto la mia vita”

Per lo specializzando Gaspare Biondo, “l’esperienza al Covid Center ha cambiato completamente la mia prospettiva nell’approccio ai malati critici. Abbiamo curato persone sane, spesso giovani, quasi tutti senza comorbidità rilevanti, eppure ridotte in fin di vita dal virus. Spesso ci siamo sentiti inermi, ma abbiamo sempre cercato, in scienza e coscienza, di fare sempre il bene del paziente, spingendoci fino ai trattamenti rianimatori più avanzati, come l’ossigenazione extracorporea, che prima era una terapia di nicchia e invece oggi ha rappresentato per moti pazienti l’unica chance di sopravvivenza. Questa esperienza ha stravolto la mia vita sia sul lato professionale che sul lato umano: sono cresciuto professionalmente, ho acquisito conoscenze e capacità tecniche che altrove non avrei potuto cogliere, e soprattutto non così velocemente; mi sono confrontato con il dramma quotidiano dei malati invisibili, lontani dai loro affetti più cari. Sono grato di esser stato parte di questo esercito silenzioso che, con poche armi a disposizione, ha lottato e continua a lottare per strappare esseri umani alla morte“.

Il Covid-19 ha portato, insieme alla malattia, anche un lungo strascico di problemi di natura socio-economica: dalla perdita del lavoro alla solitudine, dal collasso della prevenzione sanitaria all’interruzione dei sistemi dell’istruzione. Allo stesso tempo, la pandemia ha dimostrato in modo ancora più evidente quanto la nostra impronta sull’ambiente e sul pianeta possa generare effetti a catena disastrosi per l’uomo e per l’intero ecosistema.

La pandemia ha aggravato le diseguaglianze, ha esacerbato le povertà e ne ha create di nuove. Accanto a una inedita crisi sanitaria, ha generato una diffusa situazione di povertà educativa con la più grande interruzione mondiale dei cicli scolastici nella storia dell’ultimo secolo; ha rimarcato le differenze di genere; ha messo in discussione tanti diritti: dalla cura all’eguaglianza di genere, all’istruzione, al lavoro. Non ultimo, ha evidenziato in modo drammatico l’impatto del nostro stile di vita sull’ambiente. “Questa pandemia lascerà a lungo dietro di sé una scia di nuovi e vecchi bisogni a cui rispondere – spiega Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro – ma per farlo, serve il supporto di ciascuno di noi, serve una sorta di vaccino contro l’indifferenza, per stimolare gli anticorpi della generosità e dell’altruismo“.

Un vaccino contro l’indifferenza

Secondo il Comitato Testamento Solidale, coordinamento di 23 tra le più importanti organizzazioni non profit in Italia di cui anche il nostro Ateneo fa parte, a fronte delle tante crisi che la pandemia ha aperto anche sul fronte sociale, economico, culturale e ambientale, esiste quindi un vaccino di straordinaria efficacia e con nessuna controindicazione: la solidarietà.

Il testamento solidale è un importante componente di questo “vaccino contro l’indifferenza”, perché è una risposta altruistica che guarda al bene di chi resta. Soprattutto, è un gesto alla portata di tutti, perché anche con piccole somme o beni si può contribuire a portare sollievo dove c’è una sofferenza o un bisogno, senza ledere in alcun modo gli interessi di eventuali legittimi eredi.

 

Scopri come fare

 

Una buona salute aggiunge vita agli anni. Così, l’allungamento della vita è diventato una delle nostre conquiste più significative. Tuttavia, a livello globale, ci sono poche prove che gli anziani di oggi godano di una salute migliore rispetto alle generazioni precedenti. Molte persone raggiungono un punto della loro vita in cui non possono più prendersi cura di se stesse senza sostegno e assistenza. Molto spesso, a prendersi cura di loro è direttamente il nucleo familiare. Ma a chi si può affidare il nucleo familiare?

Il nostro Ateneo è da sempre attento a sostenere la popolazione più anziana. I nostri ricercatori sono impegnati quotidianamente a migliorarne la qualità della vita attraverso progetti di ricerca contro le patologie correlate all’età e il sostegno di quanti scelgono di destinare il proprio 5×1000 alla Ricerca sulle patologie della terza età. Ma gli sforzi non finiscono qui.

Ankises, uno sportello di ascolto e orientamento

La Fondazione Alberto Sordi ha aperto “Ankises”, uno sportello di ascolto e orientamento affinché le famiglie che hanno nel proprio nucleo anziani fragili o malati cronici possano avere un punto di riferimento per affrontare situazioni critiche o complesse. Sempre più spesso, infatti, accade che gli anziani o le loro famiglie si trovino ad affrontare situazioni emergenziali o percorsi amministrativi senza sapere a quale struttura rivolgersi, né quali possibili modalità risolutive possa offrire una società in continuo mutamento.

Perché “Ankises”? Il nome del progetto rimanda alla figura di Anchise, scappato dalla città di Troia in fiamme sulle spalle del figlio Enea, eroe troiano. Anchise è rappresentato nell’epica classica come genitore amato e rispettato, portatore dei valori della tradizione. Un gesto, quello di Enea, che è quello che compiono quotidianamente tantissime persone, e che il nostro Ateneo e la Fondazione Alberto Sordi vogliono sostenere.

Quando e dove accedere ad Ankises

Lo sportello sarà attivo presso gli uffici della Fondazione Alberto Sordi (via Alvaro del Portillo 5 a Roma) ogni lunedì dalle ore 10 alle 14 e ogni mercoledì dalle 13 alle 17. Attraverso un lavoro di confronto e condivisione, un coordinatore e un gruppo di volontari saranno disponibili gratuitamente per fornire informazioni su servizi e prestazioni, normative e percorsi assistenziali.

È possibile prenotare un appuntamento scrivendo all’indirizzo e-mail ankises@fondazionealbertosordi.it.

Ogni giovedì mattina, il nostro Policlinico Universitario offre screening gratuiti a tutti i fumatori d’età compresa tra i 55 e i 75 anni o a chi ha smesso di fumare da meno di dieci anni. Grazie alla campagna di diagnosi precoce Un Respiro per la Vita, l’Unità di Chirurgia toracica controlla lo stato di salute dei loro polmoni mediante Tomografia Computerizzata (TC) Spirale a basso dosaggio.

Le persone più a rischio di tumore al polmone sono infatti i fumatori, coloro che soffrono di Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) e chi è esposto a sostanze carcinogene che colpiscono i polmoni (asbesto, radiazioni, berillio, idrocarburi, etc.).

Da giugno 2011 ad oggi si sono sottoposti allo screening oltre 5 mila pazienti. A 95 di questi è stata diagnosticata una neoplasia polmonare a uno stadio precocissimo: grazie a Un respiro per la vita, hanno scoperto in tempo la malattia.

L’iniziativa Un respiro per la vita è possibile grazie all’attività gratuita di molti medici del nostro Policlinico Universitario e al tuo aiuto. Purtroppo, infatti, la TC spirale non è attualmente coperta dal Servizio Sanitario Nazionale.

Garantire uno screening costa solo 40 euro, salvare una vita non ha prezzo.

 

Dona ora

La ricerca non si ferma, e neanche la sua divulgazione! Si è svolto lo scorso 23 ottobre, per iniziativa dell’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus e in streaming dallo Sporting Club di Monza, il talk intitolato #Nontipreoccupare: la ricerca non si ferma. A circa un anno dall’edizione 2019, l’Associazione Amici ha proposto quindi stavolta un incontro virtuale, in ottemperanza alle normative anti Covid-19 e per rispetto della salute di tutti, bene primario che il nostro Policlinico Universitario cura e difende ogni giorno. L’obiettivo, tuttavia, è rimasto il solito: sensibilizzare sul tema della depressione e promuovere la raccolta fondi per la ricerca.

Con la moderazione della giornalista Nancy Squitieri, sono intervenuti Vincenzo Di Lazzaro, direttore dell’UOC di Neurologia, Rossella Perricone, presidente dell’Associazione Amici, Francesco Danile, presidente dell’Associazione Antonio Danile, e l’attore e regista Sergio Scorzillo. Testimonial d’eccezione, il simpatico Germano Lanzoni, noto ai più come “il milanese imbruttito”.

Ricerca sulla depressione, risultati migliori delle attese

Una serata densa di spunti e di proficua collaborazione tra l’Associazione Amici e lo Sporting Club, che ha confermato l’apprezzamento e la stima per il lavoro scientifico del nostro Ateneo. Presente anche il presidente dello Sporting Club stesso, Filippo Carimati.

Il professor Di Lazzaro ha aggiornato gli utenti connessi circa le terapie tramite stimolazione magnetica transcranica ripetitiva, metodo non doloroso né invasivo che, attraverso l’uso di uno stimolatore di nuova generazione, sta producendo risultati migliori e maggiori delle attese. Si tratta di terapie che dovrebbero durare quattro settimane e già dopo la prima provocano ottimi miglioramenti nei pazienti.

Rossella Perricone, presidente dell’Associazione Amici, ha ricordato che gli oltre 13mila euro raccolti (al netto delle spese) grazie all’evento 2019 sono stati utilizzati, insieme ad altre donazioni, per l’acquisto dello stimolatore, il cui costo si aggira attorno ai 100mila euro.

Francesco Danile e Sergio Scorzillo hanno infine raccontato il catartico viaggio compiuto nel mondo della depressione e del teatro. Ne scaturiranno uno spettacolo e un libro intitolati Non ti preoccupare, frase tipicamente pronunciata da chi soffre di depressione per soffocare il dolore troppo grande di mostrare e affrontare la malattia.

 

Sostieni la Ricerca contro la depressione

Padel, fitness, superjump, step e zumba. E ancora tennis, group cycling, water polo e yoga. Anche fare sport può essere un gesto altruistico e di responsabilità nei confronti del territorio, soprattutto se a pensarlo sono i club sportivi stessi. Per questo l’Enjoy Sporting Club ha promosso Enjoy for humanity, iniziativa solidale a favore del Pronto Soccorso del nostro Policlinico Universitario.

Attraverso l’organizzazione di cinque weekend di sport e un’asta benefica, l’evento ha permesso di raccogliere 8.250 euro a favore di questa nuova struttura sanitaria fondamentale per il territorio. Quasi 7mila gli euro raccolti grazie alle attività sportive, più di 1.250 euro invece la cifra raggiunta con un’asta benefica che ha destinato a generosi partecipanti magliette e oggetti sportivi autografati da grandi campioni.

Domenica 11 ottobre, a conclusione dell’iniziativa, i fondi raccolti sono stati consegnati dall’Enjoy Sporting Club ad Andrea Rossi, direttore generale del nostro Ateneo. Saranno quindi presto investiti a favore della salute di tutti gli abitanti del territorio.

Insomma, a volte, fare sport fa doppiamente bene: a sé e agli altri!

 

Sostieni il Pronto Soccorso

 

Metti in circolo il tuo amore è un evento promosso da Enjoy Sporting Club in collaborazione con Ad Spem. Pensato a favore del nostro Policlinico Universitario, promuove la donazione del sangue come gesto di altruismo e solidarietà.

Necessaria la prenotazione entro venerdì 16 ottobre:

  • +39 06 2254 110 50 (lunedì-sabato ore 8-13)
  • prenotazioneadspem@gmail.com.

Nessuno perde. Tutti vincono! Questo lo slogan di Bicinrosa, pedalata solidale per le vie del centro storico di Roma proposta in concomitanza con #Vialibera di Roma Capitale.

Promosso dalla Breast Unit del nostro Policlinico Universitario, con il supporto della Regione Lazio, di Roma Capitale e di ASD Ciclismo Lazio, l’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus.

L’obiettivo? Sostenere la ricerca contro il tumore al seno e promuovere stili di vita corretti.

La pedalata partirà da Via dei Fori Imperiali – angolo Largo Corrado Ricci.

In quest’anno così particolare non è prevista l’iscrizione né di conseguenza una sottoscrizione partecipativa. Tuttavia puoi comunque donare online per le nostre attività di ricerca sul tumore al seno.

Enjoy for humanity è l’iniziativa di Enjoy Sporting Club per sostenere il nuovo Pronto Soccorso del nostro Policlinico Universitario. Ecco il programma del quinto e ultimo weekend.

Sabato 10 ottobre

  • ore 15.30 – Superjump special class con Stefano Occhipinti
  • dalle ore 10.00 alle ore 16.00 – Torneo femminile di padel

Domenica 11 ottobre

Quota di partecipazione: 10 euro.
Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto al nostro nuovo Pronto Soccorso.

Per informazioni: +39 349 5769682