News 6 Mar 2018

Malattia di Parkinson: migliorare l’equilibrio si può

"Dopo una singola stimolazione migliorano velocità di cammino, equilibro e cadenza dei passi". Uno studio del nostro Ateneo dimostra l'efficacia della stimolazione automatica meccanica periferica nel trattamento della malattia di Parkinson.

Uno studio pilota condotto su 11 pazienti con malattia di Parkinson aggiunge un nuovo tassello alle evidenze scientifiche finora raccolte sull’efficacia dell’AMPS (stimolazione automatica meccanica periferica), una tecnica di stimolazione plantare erogata con il dispositivo medico Gondola, che attiva alcune aree cerebrali deputate al movimento.

Lo studio è stato svolto dal dott. Carlo Cosimo Quattrocchi, Ricercatore di Diagnostica per Immagini e Neuroradiologia del nostro Ateneo, sotto il coordinamento del prof. Fabrizio Stocchi, Responsabile del Centro per la cura e la diagnosi del Parkinson dell’IRCCS San Raffaele di Roma.

I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista scientifica PlosOne, dimostrano che la AMPS determina una maggiore attivazione delle regioni cerebrali coinvolte nella gestione del movimento e nell’analisi dello spazio circostante.

“La stimolazione automatica meccanica periferica – commenta Carlo Quattrocchi – ha un effetto su quelle aree cerebrali che nei pazienti parkinsoniani vengono abitualmente reclutate per compensare i deficit conseguenti alla malattia. Dopo una singola stimolazione migliorano velocità di cammino, equilibro e cadenza dei passi. Resta da dimostrare quali pazienti con Parkinson possono ottenere maggiori benefici da questa terapia e la durata degli effetti osservati sui sintomi motori”.

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