Migliora la comunità in cui vivi

100 guanti in lattice o 1000 puntali per micro pipette, 1000 provette, 100 camici monouso, 200 mascherine sterili, 1 micro pipetta a volume variabile e 1 bilancia tecnica. Sono alcuni esempi concreti di ciò che potremo acquistare grazie alla tua donazione di 20, 50, 75, 100, 150 o 250 euro.

La donazione non ha un valore esclusivamente filantropico: porta in sé i concetti di reciprocità, investimento e cambiamento. Effettuando una donazione all’Università Campus Bio-Medico di Roma, contribuisci alla trasformazione positiva della comunità in cui vivi, attraverso il lavoro quotidiano di chi si impegna in prima linea nella ricerca scientifica, nell’assistenza sanitaria e nella formazione universitaria.

Una donazione è importante, il sostegno continuo è indispensabile

Se scegli di donare in modo continuativo, sarà come averti al nostro fianco giorno dopo giorno. Potremo contare su risorse preziose per pianificare al meglio le nostre attività, garantendo così ai progetti di formazione, ricerca e assistenza clinica la possibilità di un miglioramento costante e continuo nel tempo.

 

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Come donare

Scegli tra le diverse modalità di donazione nel box grigio più sotto e specifica nella causale la destinazione della tua donazione.

Se desideri ricevere una lettera di ringraziamento e/o materiale informativo, inserisci nella causale il tuo indirizzo postale completo.

Ricorda che le donazioni fruiscono dei benefici fiscali previsti dalla legge: conserva la ricevuta postale, bancaria o l’estratto conto.

 

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Tornare alla normalità dopo un ictus

L’ictus in Italia colpisce una persona ogni tre minuti. È la terza causa di morte e la prima di disabilità per la popolazione adulta. Dopo un ictus la riabilitazione neuromotoria permette di ottenere importanti miglioramenti, ma spesso il recupero è incompleto. Per questo la ricerca sull’ictus è fondamentale.

Stimolazione nervosa non invasiva, robot e realtà virtuale

Da anni la nostra ricerca sull’ictus è impegnata in campo neurologico, fisiatrico e bio-ingegneristico a sviluppare approcci innovativi per il recupero funzionale a seguito dell’ictus.

“Partendo da studi sulle tecniche di stimolazione nervosa non invasiva, come quella cerebrale elettromagnetica e quella vagale transcutanea, stiamo mettendo a punto protocolli innovativi per potenziare le capacità di recupero del cervello umano dopo un ictus”. È il prof. Vincenzo Di Lazzaro, Primario di Neurologia, a spiegare lo stato di avanzamento della ricerca, che prevede tra l’altro – accanto alla stimolazione nervosa non invasiva – l’ausilio di sistemi robotici e dispositivi connessi alla realtà virtuale.

Facilitare il recupero post ictus

In particolare, i protocolli innovativi messi a punto dai nostri ricercatori partono da studi iniziali molto promettenti e puntano a caratterizzare da un punto di vista funzionale il danno cerebrale conseguente all’ictus, individuando le strutture sopravvissute e potenziandone la funzione.

L’obiettivo è migliorare le performance motorie e il recupero dell’autonomia nella quotidianità, per consentire un più adeguato reinserimento sociale e familiare del paziente.

L’impegno dei nostri ricercatori contro le patologie della terza età

Ictus, mal di schiena, ischemia cerebrale, Parkinson, Alzheimer. Le patologie legate all’avanzare degli anni sono numerose e possono danneggiare la qualità della vita in modo anche grave.

Migliorare la qualità della vita degli anziani è un impegno prioritario dei nostri ricercatori. Uno sforzo trasversale che vede in prima linea le Unità di Ricerca di Neurologia, Ortopedia e Traumatologia, Medicina fisica e riabilitativa, Robotica biomedica e Biomicrosistemi.

La scoperta dei meccanismi all’origine dell’Alzheimer

Secondo un nostro studio, già confermato da una sperimentazione su pazienti svolta dall’Università di Sheffield, l’origine del morbo dell’Alzheimer non risiede nella parte del cervello legata alla memoria, ma in quella deputata all’umore. La scoperta ha fatto ben presto il giro del mondo, aprendo una nuova frontiera per la cura. Ora siamo impegnati a valutare l’efficacia della musica nella lotta contro il morbo”.

Prof. Marcello D’Amelio,
Responsabile Unità di Ricerca di Neuroscienze molecolari

Un laboratorio per prevenire le cadute

“Grazie a un laboratorio per la valutazione della deambulazione e a un ambulatorio e una palestra dedicati alla valutazione e al trattamento del rischio di caduta e al training per l’equilibrio, stiamo sviluppando due progetti di ricerca volti al miglioramento delle difficoltà del cammino e alla prevenzione delle cadute nella popolazione anziana”.

Prof.ssa Silvia Sterzi,
Primario di Medicina fisica e riabilitazione

Stimolazione nervosa per il recupero post ictus

“L’ictus è una patologia molto frequente e rappresenta la prima causa di disabilità per la popolazione adulta. Partendo da studi sulle tecniche di stimolazione nervosa non invasiva di recente introduzione – come la stimolazione cerebrale elettromagnetica e la stimolazione vagale transcutanea – stiamo mettendo a punto protocolli innovativi per potenziare le capacità di recupero del cervello umano dopo un ictus”.

Prof. Vincenzo Di Lazzaro,
Primario di Neurologia

Cellule staminali contro il mal di schiena

“La terapia con le cellule staminali dell’adulto ha mostrato di essere efficace su modelli sperimentali. I nuovi studi in programma hanno quindi l’obiettivo di traslare il trattamento rigenerativo sull’uomo, per prevenire l’insorgenza delle evoluzioni più gravi della patologia del mal di schiena nell’anziano”.

Prof. Vincenzo Denaro,
Primario Emerito di Ortopedia e Traumatologia

Prosegue il progetto di musicoterapia, iniziativa che ogni quarto giovedì del mese porta la musica tra i pazienti e il personale medico del Policlinico Universitario. A suonare sarà stavolta Laura Gratta, fisarmonicista.

Formazione alla solidarietà

Studenti e docenti dell’Università Campus Bio-Medico di Roma sono impegnati tutto l’anno in numerose attività di volontariato all’interno del policlinico universitario e a sostegno degli anziani e dei bambini nel quartiere di Trigoria.

Presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, ad esempio, durante le fasce orarie della colazione e della cena e sotto la guida degli infermieri aiutano i pazienti in alcune attività elementari come mangiare e passeggiare. Presso una casa di riposo del quartiere, gli studenti dedicano inoltre alcune ore del proprio tempo a tenere compagnia agli anziani: fanno merenda assieme, passeggiano in giardino, giocano a carte.

Attraverso il tuo contributo aiuterai i nostri giovani studenti a crescere nel senso della solidarietà. Nessun euro andrà perso in costi amministrativi.

Formazione professionale e umana per i professionisti di domani

L’Università Campus Bio-Medico di Roma è nata nel 1993 con l’obiettivo di realizzare un progetto culturale capace di riproporre al centro delle scienze biomediche il valore della persona. Per questo, agli studenti è proposto un percorso di formazione culturale, professionale e umana fondato sulla dimensione del servizio all’uomo, nella particolare esperienza della malattia ma non solo. L’ambizione è quella di formare giovani appassionati alla realtà, al mondo in cui vivono, all’ambiente che abitano e alla professione che si apprestano a esercitare, attraverso una concezione del lavoro come esperienza di crescita e realizzazione della persona e strumento di servizio agli altri.

Strumentazioni all’avanguardia e insegnamenti di qualità

La formazione delle nuove generazioni di medici, ingegneri, infermieri, biologi e tecnici di radiologia medica UCBM passa attraverso la concretezza di strutture e strumentazioni all’avanguardia e la qualità di insegnamenti didattici che permettano loro di essere non solo in linea con il mercato del lavoro, ma soprattutto capaci di rispondere con competenza e professionalità alle esigenze delle persone alle quali presteranno servizio.

Un investimeno nel futuro

Aule multimediali, strumentazioni e facilities, spazi studio e biblioteca, ma anche cattedre, dottorati, corsi e master post lauream. Finanziare le attività didattiche UCBM significa garantirsi un futuro abitato dai migliori professionisti.

INVESTIRE SULLA CULTURA DEI GIOVANI VUOL DIRE INVESTIRE SUL FUTURO DELLA SOCIETA’.

DONARE UNA BORSA DI STUDIO

Significa non lasciare indietro nessuno, abbattere le diseguaglianze, garantire a studenti capaci e meritevoli ma con difficoltà economica, di avere accesso alle borse di studio.

Significa creare la mobilità sociale.

Significa porre la persona al centro.

Garantire una formazione di qualità a tutti i giovani, sostenendo il merito. Puoi promuovere borse di studio a copertura parziale o totale, legarle al nome di una persona cara oppure alla tua azienda o fondazione per coltivare la competenza di studenti destinati a diventare e inventare il futuro della Medicina, dell’Ingegneria, delle Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health.

Perché scegliere UCBM

  • Perché è una realtà di stampo internazionale e multiculturale.
  • Perché è tra i migliori atenei italiani per tasso occupazionale
  • Perché pone al centro delle scienze biomediche il valore della persona, nel concetto di una scienza a servizio dell’uomo, nell’unità dei suoi bisogni materiali e spirituali.

Grazie alla presenza del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, è l’unica università italiana che forma nello stesso luogo gli studenti delle facoltà di Medicina e Chirurgia, Ingegneria e Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health, coltivando continue interazioni fra queste.

Oltre il 70% dei progetti di ricerca sono interdisciplinari.

Facoltà Dipartimentale di Medicina e Chirurgia

  • CdLM Medicina e Chirurgia – 14.900 euro | 89.400 euro (6 anni)
  • CdLM Medicine and Surgery – 18.000 | 108.000 (6 anni)
  • CdLM Medicine and Surgery ‘MedTech’ – 18.000 | 108.000 (6 anni)
  • CdLM Odontoiatria e Protesi Dentaria –  22.000 euro | 132.000 (6 anni)
  • CdLM Scienze Infermieristiche e Ostetriche  –  4.000 euro | 8.000 (2 anni)
  • CdL Infermieristica – 2.300 | 6.900 euro (3 anni)
  • CdL Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia – 5.000 | 15.000 euro (3 anni)
  • CdL Fisioterapia – 6.000 | 18.000 (3 anni)

 

Facoltà Dipartimentale di Ingegneria

  • CdLM Ingegneria Biomedica – 6.500 | 13.000 euro (2 anni)
  • CdLM Ingegneria dei Sistemi Intelligenti – 6.500 | 13.000 euro (2 anni)
  • CdL Ingegneria Industriale – 6.500 | 19.500 euro (3 anni)
  • CdL Biomedical Engineering – 6.500 | 19.500 euro (3 anni)

 

Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health

  • CdLM Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana – 6.000 | 12.000 euro (2 anni)
  • CdLM Scienze e Tecnologie Alimentari e Food Design– 6.000 | 12.000 (2 anni)
  • CdLM Ingegneria Chimica per lo Sviluppo Sostenibile – 6.500 | 13.000 euro (2 anni)
  • CdL Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana – 5.500 | 16.500 euro (3 anni)

Sostieni la formazione post lauream

Il nostro Servizio di Formazione post lauream garantisce percorsi formativi coerenti con le esigenze del mercato del lavoro.

Se desideri prenderti cura della formazione post lauream dei nostri studenti, generando così un impatto positivo sulla nostra società, puoi individuare all’interno della nostra proposta formativa il percorso che preferisci sostenere: puoi scegliere tra master e corsi di perfezionamento, ECM e formazione permanente.

 

PRONTO A SOSTENERE IL MERITO?

Unisciti all’Associazione Amici del Campus Bio-Medico di Roma

L’Associazione Amici del Campus Bio-Medico di Roma è nata nel 1992 per sostenere le attività didattiche, cliniche e di ricerca dell’Università Campus Bio-Medico di Roma attraverso l’organizzazione di iniziative di raccolta fondi. Promuove inoltre iniziative a favore del sostegno socio-sanitario e psicofisico dei pazienti della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e dei loro familiari, coordinando attività di volontariato e organizzando corsi di formazione per i volontari stessi. Iscritta all’anagrafe delle Onlus dal 2010 e al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore dal 2023, ha sedi a Roma e Milano.

Diventare un Amico, un gesto semplice

Per questo, diventare un Amico significa contribuire in modo concreto alla crescita di una realtà impegnata da anni nella ricerca scientifica, nella formazione universitaria e nell’erogazione di servizi di assistenza medica di alta qualità, secondo la filosofia de “La Scienza per l’Uomo”.

La quota di tesseramento all’Associazione è di 50 euro, in qualità di socio ordinario.

Questi invece i vantaggi per gli Amici:

  • sconto del 15% sul tariffario solventi, compreso il check-up completo (per usufruirne, è sufficiente esibire la tessera socio)
  • spedizione a domicilio di Lettere dal Campus, rivista che ti terrà costantemente aggiornato sulle attività cliniche, didattiche e scientifiche dell’università e del policlinico universitario.

Per diventare un Amico, puoi effettuare un versamento intestato all’Associazione Amici del Campus Bio-Medico di Roma secondo le seguenti modalità:

  • bonifico bancario – IBAN IT 77K0569603211000020373X07
  • PayPal – scrivendo una mail all’indirizzo amici@unicampus.it.

Oppure puoi recarti previo appuntamento (tel. +39 06 225411410 o mail amici@unicampus.it) al desk dell’Associazione all’interno della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico – Piano 0, Ufficio Ritiro Referti (dott.ssa Valentina Canichella) dal lunedì al venerdì ore 9-13.

Un gesto semplice, che vale molto di più.

 

Diventa un Amico!

 

Sede di Roma
Via Àlvaro del Portillo, 21 – 00128
Tel. +39 06 225411410
amici@unicampus.it

Sede di Milano
Tel. +39 373 7692169
amicimilano@unicampus.it

A fianco della popolazione rurale del Cañete

La maggior parte degli abitanti della Valle del Cañete, in Perù, vive all’interno di agglomerati di case non finite e baracche fatte di legno, lamiera e teli di plastica, con rete idrica precaria o assente e rete fognaria altrettanto fatiscente. La vita è molto dura soprattutto per le donne. Poiché i mariti sono di solito lontani, per lavorare nelle miniere dalle quali spesso non fanno ritorno, sono loro a dover pensare a tutto: crescono i figli e intanto lavorano, spesso in modo pesante e precario nel settore agricolo.

L’impegno di UCBM nella Valle del Cañete

Nato nel 2012 dalla collaborazione con Condoray e la Caritas locale, i workcamp in Perù sono progetti di supporto alla popolazione rurale che abita nel distretto della Valle del Cañete, nella provincia di Lima. Proposti ogni anno alle nostre studentesse, finora ne hanno coinvolte 275 in azioni di prevenzione, screening e sostegno allo sviluppo, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione locale. A guidarli, fino ad oggi, una cinquantina tra docenti, medici, specializzande e dottorande.

Attività sociosanitarie e formative, per diffondere informazioni corrette su alimentazione, nutrizione dei bambini, educazione sessuale, igiene della casa e della persona. Questo nello specifico il cuore del nostro impegno. Con particolare attenzione alla formazione delle promotoras, donne dei villaggi che innescano poi una catena virtuosa nel territorio cui appartengono, mappando e sostenendo le persone più fragili che lo abitano. Centinaia, inoltre, le visite mediche e le consulenze nutrizionali nelle baraccopoli rurali e nelle scuole. Nel 2018, ad esempio, in una sola giornata abbiamo visitato circa 80 persone, dai 6 agli 80 anni, in un piccolo paese sulle Ande. Nel 2019, sono state invece visitate in tutto 800 persone, da 6 mesi a 88 anni.

Dalla ribellione di fronte all’ingiustizia all’impegno

Ma l’impegno delle volontarie non si ferma. Tra le nuove idee, la produzione di sapone allo zolfo e la realizzazione di piccoli orti domestici. Ma anche lezioni interattive per educare ragazzi e ragazze alla dimensione affettiva e sessuale.

Da parte delle studentesse c’è sempre il momento della ribellione davanti all’ingiustizia sociale”, racconta la prof.ssa Rossana Alloni, da anni alla guida dei workcamp. “Si chiedono perché quelle ragazze della loro stessa età abbiano come unica prospettiva il raccogliere patate o mandarini, mentre loro sono di fronte alla scelta della specializzazione negli studi: Cardiologia o Ingegneria biomedica? Ma c’è sempre la possibilità che la persona emerga in tutto il suo splendore, anche in questi contesti. È già accaduto a molte donne, e ad altre vogliamo che accada ancora”.

La pandemia ha peggiorato le condizioni di vita

Poiché la pandemia ha bloccato i viaggi, dal 2020 UCBM sta seguendo la situazione a distanza. Abbiamo uno scambio continuo con Caritas, che ha bisogno di supporto perché i suoi assistiti si sono moltiplicati proprio a causa dell’emergenza sanitaria e del conseguente aumento della povertà. Grazie a Caritas, le fasce più deboli della popolazione peruviana possono trovare buone cure e farmaci sicuri, non contraffatti, ma soprattutto accoglienza e sostegno alimentare ed educativo.

Aiutaci ad acquistare la strumentazione medica

Per questo è ancora più importante sostenere l’acquisto di strumenti medicali per gli ambulatori: glucometri, otoscopi, mascherine chirurgiche, misuratori di emoglobina, pulsossimetri, radiografie dentali per bambini. Data la situazione di emergenza attuale, il materiale verrà acquistato direttamente dai responsabili di Caritas e Condoray in Perù, presso rivenditori di fiducia. Vi ringraziamo fin d’ora per il vostro prezioso aiuto!

 

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Un orologio da polso che, in pochi secondi, consenta la diagnosi di Parkinson. Il dispositivo, già brevettato, costerà poche decine di euro ed è stato messo a punto da un giovane neurologo UCBM, nell’ambito di una collaborazione tra l’Unità di ricerca di Neurologia, Neurofisiologia e Neurobiologia e il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Oxford. Presto a disposizione dei neurologi e degli ambulatori dei medici di famiglia, il test dura appena 10 secondi e permette di rilevare se il paziente è affetto da malattia di Parkinson o se il tremolio delle sue mani è diagnosticabile come tremore essenziale, patologia che al contrario non presenta un’evoluzione progressiva e che richiede un diverso trattamento.

Un indice diagnostico non invasivo per il Parkinson

I risultati relativi all’applicazione dello strumento, altamente innovativo, sono stati da poco pubblicati sulla rivista Brain e presentati al congresso internazionale su Parkinson e disturbi del movimento in corso a Vancouver, dove il primo autore della ricerca e co-titolare del brevetto, il neurologo UCBM Lazzaro Di Biase, è stato insignito del premio ‘giovani ricercatori’. Ha spiegato lo specialista: “Da molti anni i neurologi tentavano di arrivare a ciò che abbiamo scoperto: un indice diagnostico non invasivo della malattia di Parkinson con un’accuratezza vicina al 92 per cento”. Il dato degli studi effettuati, in effetti, è di gran lunga migliore rispetto all’80 per cento raggiunto dalla diagnosi clinica, come pure in confronto ai risultati della SPECT cerebrale, esame diagnostico che utilizza peraltro raggi dannosi per la salute, oltre ad essere presente in pochi centri ospedalieri e con liste d’attesa lunghe e costi elevati.

Coinvolti i massimi esperti mondiali

Il ‘segreto’ dello speciale orologio – che ha ricevuto anche il riconoscimento dell’Accademia Italiana Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento come miglior comunicazione orale e il premio Giovani Ricercatori della Società Italiana di Neurofisiologia – sta nel particolare algoritmo brevettato dagli scienziati e capace di predire in modo automatico la diagnosi del paziente, partendo dall’analisi del tremore. Attualmente infatti, sottolinea il ricercatore, “l’errore diagnostico è pari a circa il 40 per cento nei casi di tremore essenziale e al 20 per cento nel Parkinson”. Percentuali che salgono per i neurologi non esperti. Una delle forze del progetto sta inoltre nella vastità e varietà del campione analizzato, entrambe possibili grazie al coinvolgimento dei massimi esperti mondiali di tremore, che hanno fornito i dati dei loro pazienti per testare e validare l’algoritmo.

Verso un indice di accuratezza del 99%

Per il futuro, i ricercatori puntano ora a raggiungere un indice di accuratezza del 99%: “I risultati ottenuti con il nostro strumento – afferma il suo inventore – andranno testati sui dati di pazienti di cui sono disponibili anche gli esiti delle autopsie cerebrali, perché la diagnosi di certezza sul Parkinson ad oggi è possibile solo verificando la riduzione delle cellule che producono dopamina nella sostanza nera del mesencefalo”. Intanto, il sistema permetterà anche di evitare ritardi nella diagnosi, attualmente molto frequenti.