La Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico organizza una nuova edizione del Corso di formazione per i futuri volontari del Policlinico.
Gli incontri si terranno ogni lunedì, dalle 15.30 alle 18.00, dal 15 gennaio fino al 25 marzo 2024, e forniscono competenze di base a chiunque desideri diventare un volontario del policlinico universitario.
I temi trattati vanno dall’impatto psicologico della malattia alla rianimazione cardio-polmonare, dalla dimensione emotiva dell’esperienza di volontariato alla cura del malato.
L’iscrizione al corso può essere effettuata al termine del primo incontro, il 15 gennaio 2024. La segreteria comunicherà agli interessati l’avvenuta iscrizione. La quota di iscrizione è di 50 euro.
Per informazioni: volontari@policlinicocampus.it
A Barbara. Un piccolo cartello in legno colorato è apparso tra una siepe e una panchina del giardino del Centro per le cure palliative Insieme nella cura. A realizzarlo e decorarlo con tante bolle fuxia, gialle, rosa e viola sono stati i dipendenti del negozio per il bricolage Leroy Merlin Fiumicino e Laurentina, per esaudire il desiderio di un’ospite del centro stesso.
Barbara, così si chiamava la giovane imprenditrice ricoverata nell’hospice, desiderava lasciare un segno indelebile del suo passaggio, perché i pazienti ricoverati dopo di lei potessero sentirsi circondati da quanta più bellezza possibile. Per questo, pochi giorni prima di morire, aveva messo in contatto il personale del centro con Ambra, un’amica che ha poi attivato i colleghi di Leroy Merlin.
Grazie a una raccolta fondi organizzata tra di loro, il “giardino di Barbara” è così diventato realtà. Lo scorso 4 marzo quattro dipendenti di Leroy Merlin hanno dedicato una mattinata di lavoro a sistemare i loro “regali”, contagiati dalla passione del personale dell’hospice nel fare in modo che i pazienti e i loro familiari si sentano accolti in un ambiente familiare e sereno. Con simpatia ed entusiasmo hanno disposto alcune panchine sul prato, piantato sessanta rose lungo la recinzione e montato gli ombreggianti in terrazza.
Presto le sessanta piantine di rose sbocceranno e, ne siamo certi, con la loro bellezza, i loro colori e i loro profumi faranno del piccolo “giardino di Barbara” un luogo di pace.
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All’alba del suo primo compleanno, è arrivato un pensiero inaspettato per il nostro hospice. Nella mattinata di domenica 12 dicembre, gli oltre 50 rider del Roma Chapter di Harley Owners Group, accompagnati da un nutrito gruppo di fan e familiari, hanno portato in regalo un donativo di 2.000 euro. L’assegno, consegnato simbolicamente a due infermieri della struttura, in rappresentanza di tutto il personale sanitario, desidera “aiutare a vivere fino alla fine” gli ospiti del centro di cure palliative inaugurato il 16 dicembre dello scorso anno.
“Solo uniti si può fare tanta strada”
“Che questo dono sia arrivato dal mondo del motociclismo, oltre a farci particolare simpatia, porta a riflette su più aspetti”, ha scritto il personale sanitario nella lettera di ringraziamento per il generoso gesto. “In primis, che la sensibilità e l’attenzione a certi temi sono capaci di unire anche mondi apparentemente lontani; e che, incontrandovi per le strade durante i vostri roboanti raduni, ci ricordate che solo viaggiando uniti e mossi da una grande Passione si può fare tanta strada”.
Il gruppo di rider non è nuovo a questo genere di gesti: già da anni, in occasione del Natale, si rende protagonista di iniziative di raccolta fondi a favore del mondo sanitario. “Il vostro gesto – prosegue la lettera – oltre a essere un sostegno concreto, è per noi un segno di incoraggiamento a continuare con energia e dedizione il nostro lavoro“.
Un hospice per aiutare a vivere fino alla fine
Garantire la migliore qualità delle cure per i pazienti in fase avanzata di malattia offrendo al territorio un servizio ispirato ad una visione olistica dell’assistenza alla persona. Con un totale di 60 posti – 12 residenziali e 48 in assistenza domiciliare – il nostro centro di cure palliative Insieme nella cura è nato nel dicembre 2020 per ricreare il comfort di vita di un ambiente domestico. Come affermava Cicely Saunders, che diede vita alla diffusione del “movimento Hospice”, “tu sei importante perché sei tu, e tu sei importante fino alla fine della tua vita”.
Contribuisci anche tu per “aiutare a vivere fino alla fine“.
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L’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus organizza la sesta edizione del Corso di formazione per volontari del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.
Gli incontri si terranno ogni mercoledì, dalle 15.30 alle 18.00, dal 2 febbraio fino al 20 aprile 2022, e forniscono competenze di base a chiunque desideri diventare un volontario del nostro Policlinico Universitario.
I temi trattati vanno dall’impatto psicologico della malattia all’empatia, dagli stati emotivi del volontario alla cura del malato nelle ultime fasi della vita.
L’iscrizione al corso può essere effettuata al termine del primo incontro. La quota di iscrizione è di 50 euro.
Per informazioni: volontari@unicampus.it
Tre auto messe a disposizione del nostro Hospice per le cure palliative Insieme nella cura per l’assistenza domiciliare. A firmare il gesto di attenzione ai più fragili e ai loro familiari sono state tre significative realtà del territorio in cui si trova il nostro Policlinico Universitario. Roma Cares, Carpoint e Ald Automotive hanno scelto ancora una volta di stare al nostro fianco per aiutare i nostri operatori sanitari a raggiungere i pazienti presso le loro abitazioni dislocate nei quartieri di Roma e nei comuni del Lazio.
Una Ford Fiesta l’auto messa a disposizione da Carpoint in comodato d’uso per 6 mesi, mentre Ald Automotive ha concesso alla struttura una Lexus UX Hybrid Business Sport in noleggio gratuito per 24 mesi.
Roma Cares, infine, ha donato una Hyundai bianca lo scorso 15 giugno. In quest’occasione, il Ceo di AsRoma Guido Fienga e il Club Manager Vito Scala hanno simbolicamente consegnato le chiavi dell’automobile ibrida al Direttore Generale del nostro Policlinico Universitario Paolo Sormani, alla responsabile dell’Hospice per le cure palliative Maria Grazia De Marinis e al responsabile clinico Giuseppe Casale. “Siamo felici di poter mettere a disposizione dell’Università Campus Bio-Medico di Roma una vettura al servizio dei cittadini e di dare così il nostro contributo nel complesso sistema di assistenza ai malati che usufruiscono delle cure palliative. A tal proposito ringrazio Hyundai per aver affiancato la Roma e Roma Cares in questa iniziativa con una delle sue vetture elettriche di ultima generazione” ha dichiarato l’amministratore delegato di AsRoma Guido Fienga, presente alla consegna delle chiavi.
“Siamo uniti dal desiderio di prenderci cura dei più deboli” ha commentato Paolo Sormani. “Da oggi, medici e infermieri saranno ancora più vicini a chi ha bisogno di attenzioni specifiche in un momento particolarmente delicato della propria vita: le autovettura messe a nostra disposizione ci permettono di porre il paziente sempre più al centro della nostra azione di cura”.
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Se il Centro vaccinale del nostro Policlinico Universitario ha già potuto vaccinare decine di migliaia di persone, è anche grazie a realtà come Acea, che hanno deciso di sostenere la struttura attiva dal 1° febbraio 2021 presso il Centro per la Salute dell’Anziano (CESA), in via Álvaro del Portillo 5.
Per celebrare l’impegno di responsabilità sociale della società, lo scorso 13 luglio è stata scoperta una targa commemorativa, alla presenza dell’Amministratore delegato di Acea Giuseppe Gola e del Direttore Generale del Policlinico Universitario Paolo Sormani.
“Con questo gesto vogliamo esprimere la nostra gratitudine nei confronti del gruppo Acea, che ha supportato le attività vaccinali in cui siamo impegnati da mesi”, ha detto l’ing. Sormani durante la cerimonia. “Uniti dal comune intento di migliorare la vita dei cittadini e del territorio offrendo servizi essenziali, attraverso una gestione efficiente e sostenibile delle risorse, condividiamo l’obiettivo più attuale e urgente dell’uscita dalla pandemia”.
Ma c’è di più. Il gruppo Acea ha infatti deciso di finanziare anche una borsa di dottorato in Scienze e Ingegneria per l’Uomo e per l’Ambiente, un progetto sul tema “Fattori ambientali, microbiota e integrità della barriera intestinale nella salute e malattia”.
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È stato realizzato grazie a IGT Lottery S.p.A. un box radiografico presente nel nostro Pronto Soccorso, struttura che sta per riprendere il suo regolare funzionamento dopo essere stata convertita per la seconda volta, da novembre 2020, in Covid Center. Il box è costituito da due radiografici digitali, di cui uno fisso e uno portatile, e avrà un ruolo fondamentale per il primo inquadramento dei pazienti che si presenteranno in condizioni di emergenza.
Ma c’è di più. Da sempre attenta ai bisogni locali e nazionali e impegnata quindi a sostenere la realizzazione di importanti iniziative a forte impatto sociale, IGT Lottery S.p.A. ha scelto inoltre di sostenere lo svolgimento di un percorso formativo biennale destinato
a studenti e specializzandi presso il Pronto Soccorso stesso.
“Mai come ora stiamo crescendo”
Numerosi gli studenti e gli specializzandi che da novembre 2020 hanno avuto l’opportunità di svolgere attività assistenziale in prima persona presso i reparti di Medicina e Subintensiva Covid. Come racconta una partecipante, Carilia Celesti, per tutti “è stata ed è tuttora un’esperienza che ha i caratteri dello straordinario: mai come in questi mesi stiamo crescendo, arricchendoci di tanto vissuto professionale e umano. Stiamo imparando a gestire con prontezza e sicurezza sempre maggiore i pazienti e le loro emergenze e urgenze. Siamo certi che queste competenze saranno una solida base per la nostra professione futura. Anche dal punto di vista umano abbiamo ricevuto molto. Chi soffre si sta mettendo nelle nostre mani: siamo chiamati a rispondere a qualsiasi necessità materiale nel momento del bisogno, a fare da tramite tra il paziente e i suoi cari. Tocca a noi alleviare la paura e la sofferenza di chi è lì in reparto e di chi è a casa ad aspettare. Mai come in questo momento la forza e la determinazione ci arrivano dai pazienti stessi, dal loro farsi concretezza nel nostro lavoro e servizio”.
“Un’esperienza che ha stravolto la mia vita”
Per lo specializzando Gaspare Biondo, “l’esperienza al Covid Center ha cambiato completamente la mia prospettiva nell’approccio ai malati critici. Abbiamo curato persone sane, spesso giovani, quasi tutti senza comorbidità rilevanti, eppure ridotte in fin di vita dal virus. Spesso ci siamo sentiti inermi, ma abbiamo sempre cercato, in scienza e coscienza, di fare sempre il bene del paziente, spingendoci fino ai trattamenti rianimatori più avanzati, come l’ossigenazione extracorporea, che prima era una terapia di nicchia e invece oggi ha rappresentato per moti pazienti l’unica chance di sopravvivenza. Questa esperienza ha stravolto la mia vita sia sul lato professionale che sul lato umano: sono cresciuto professionalmente, ho acquisito conoscenze e capacità tecniche che altrove non avrei potuto cogliere, e soprattutto non così velocemente; mi sono confrontato con il dramma quotidiano dei malati invisibili, lontani dai loro affetti più cari. Sono grato di esser stato parte di questo esercito silenzioso che, con poche armi a disposizione, ha lottato e continua a lottare per strappare esseri umani alla morte“.
Definire le basi genetiche del disturbo di spettro autistico
La ricerca genetica rappresenta un elemento strategico nel campo medico. È una disciplina di base ad alta tecnologia, con applicabilità immediata alla salute umana: “dal paziente al laboratorio” e viceversa. È inoltre trasversale: costituisce un denominatore comune in varie specialità mediche, dalla psichiatria all’oncologia, dalla pediatria alla ginecologia, dalla neurologia all’ortopedia.
La nostra Unità di Ricerca di Genetica Medica e Medicina Molecolare, guidata dalla prof.ssa Fiorella Gurrieri, è nata nel 2020 ed è attualmente impegnata in progetti a breve e lungo termine che indagano le basi genetiche ed epigenetiche della disabilità umana, sia essa fisica (malattie), intellettiva (sindromi rare) o sociale (disturbi psichiatrici). Ad esempio, le patologie neuropsichiatriche sia dell’adulto sia del bambino, le malattie reumatiche, osteoarticolari, immunitarie, oncologiche e metaboliche: le varie forme di disabilità interessano tra l’1-2% e il 5-10% della popolazione. In particolare, l’Unità di Ricerca è attualmente impegnata a definire le basi genetiche del disturbo di spettro autistico.
Sperimentare farmaci efficaci per correggere il gene difettoso
Per la definizione delle cause genetiche dei disturbi dello spettro autistico, lo strumento di ricerca più appropriato è costituito dall’analisi dell’esoma, ovvero delle porzioni codificanti dei 20 mila geni umani. Una metodica che ha accelerato l’identificazione di nuovi geni responsabili di patologia, risolvendo problematiche medico-diagnostiche e dando informazioni utili alle famiglie dei pazienti. Conoscere le cause genetiche dei disturbi dello spettro autistico sarebbe quindi il primo passo verso la definizione di modelli di malattia e la sperimentazione di farmaci efficaci, che abbiano come bersaglio la correzione del gene difettoso. Ci aiuti a raggiungere questo obiettivo?
Educare alla ricerca traslazionale
Ma c’è di più. La nostra Unità di Ricerca desidera infatti svolgere anche attività formative trasversali rispetto a diverse aree specialistiche, per educare alla ricerca traslazionale studenti di medicina, medici specializzandi, biologi, biotecnologi, tecnici di laboratorio e operatori sanitari: solo l’integrazione dei saperi garantisce percorsi di formazione e ricerca efficaci e di vera utilità per il paziente.
L’attivazione di percorsi universitari strutturati è fondamentale per formare in maniera adeguata e innovativa alla genetica moderna. Per garantire un anno o l’intero percorso di studi a studenti e ricercatori meritevoli, puoi istituire borse di studio a copertura parziale o totale. Ecco quanto puoi donare:
- assegno di ricerca – circa 25.000 euro/anno
- dottorato triennale di ricerca – circa 75.000 euro/anno
- contratto di ricerca – circa 25.000 euro/anno.
Sosteniamo i pazienti con disturbi di spettro autistico
Creare percorsi assistenziali dedicati a beneficio dei pazienti con disturbi di spettro autistico e delle loro famiglie è l’obiettivo finale di tutte le attività promosse dalla nostra Unità di Ricerca di Genetica Medica. Ci aiuti a sostenere il loro impegno? Ti ringraziamo fin d’ora per il supporto che potrai darci.
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Il nostro Pronto Soccorso è pronto ad accogliere!
La sua inaugurazione può essere seguita in diretta sul nostro canale YouTube, sulla piattaforma Zoom (massimo 1000 utenti) e sui monitor installati nell’edificio PRABB e nella hall del nostro Policlinico Universitario.
La struttura inizierà ad accogliere i pazienti alle ore 18.
Anche la passione per Fortnite può sostenere la lotta contro il Coronavirus. Basta che i suoi giocatori decidano di entrare nella modalità Salva il mondo nella realtà, e non solo virtuale.
Nel videogioco, la modalità Salva il mondo è ambientata in una terra post-apocalittica, dove l’improvvisa apparizione di una tempesta mondiale ha fatto scomparire il 98% della popolazione. Nella realtà, una giocata in diretta live su YouTube contribuirà a salvare la vita a tante persone, in un tempo in cui la loro salute è minata dalla circolazione del virus.
È così che Zerbiian, nome d’arte di un giovanissimo youtuber con 280 mila iscritti al proprio canale, ha potuto sostenere il nostro Covid Center. Un traguardo raggiunto grazie alle migliaia di fan che la sera di giovedì 2 aprile hanno assistito alla sua partita live di beneficenza e hanno risposto al suo invito, donando in diretta 2.221,92 euro.
Tante le ricompense pensate da Zerbiian ai top donatori, a partire da felpe e magliette. Ma la ricompensa più grande sarà sapere che, anche grazie a loro, il nostro Covid Center potrà curare tante persone.
Come hanno sottolineato i genitori della Zerbiian family durante la diretta live: “Anche un solo euro può salvare una vita umana”.
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