Il nostro Pronto Soccorso è pronto ad accogliere!

La sua inaugurazione può essere seguita in diretta sul nostro canale YouTube, sulla piattaforma Zoom (massimo 1000 utenti) e sui monitor installati nell’edificio PRABB e nella hall del nostro Policlinico Universitario.

La struttura inizierà ad accogliere i pazienti alle ore 18.

Anche la passione per Fortnite può sostenere la lotta contro il Coronavirus. Basta che i suoi giocatori decidano di entrare nella modalità Salva il mondo nella realtà, e non solo virtuale.

Nel videogioco, la modalità Salva il mondo è ambientata in una terra post-apocalittica, dove l’improvvisa apparizione di una tempesta mondiale ha fatto scomparire il 98% della popolazione. Nella realtà, una giocata in diretta live su YouTube contribuirà a salvare la vita a tante persone, in un tempo in cui la loro salute è minata dalla circolazione del virus.

È così che Zerbiian, nome d’arte di un giovanissimo youtuber con 280 mila iscritti al proprio canale, ha potuto sostenere il nostro Covid Center. Un traguardo raggiunto grazie alle migliaia di fan che la sera di giovedì 2 aprile hanno assistito alla sua partita live di beneficenza e hanno risposto al suo invito, donando in diretta 2.221,92 euro.

Tante le ricompense pensate da Zerbiian ai top donatori, a partire da felpe e magliette. Ma la ricompensa più grande sarà sapere che, anche grazie a loro, il nostro Covid Center potrà curare tante persone.

Come hanno sottolineato i genitori della Zerbiian family durante la diretta live: “Anche un solo euro può salvare una vita umana”.

 

Dona ora contro il Coronavirus

La Ricerca non si ferma

La battaglia contro il coronavirus non è finita. Mentre il nostro centro vaccinale è impegnato a mettere in sicurezza la popolazione, i nostri ricercatori stanno studiando il ruolo della genetica nello sviluppo del virus. Alcune persone infatti diffondono più marcatamente il contagio e si ammalano più facilmente e con una carica virale maggiore. Perché? La risposta è nelle difese immunitarie.

I nostri ricercatori hanno finora raccolto 22 famiglie e ne hanno analizzate 20 con un pannello di 43 geni associati alla risposta immunitaria all’infezione virale. Tra i circa 120 individui che sono stati analizzati in totale, sono state individuate circa 110 varianti genomiche. Il passo successivo consiste ora nell’analisi bioinformatica, nella correlazione statistica tra le varianti e il grado di gravità dei sintomi manifestati in seguito all’infezione. Si studieranno in maggiore dettaglio un piccolo numero di famiglie, risultate più informative all’analisi preliminare.

Una ricerca innovativa

Il progetto di ricerca è trasversale e innovativo, perché focalizzato in particolare sulla variabilità genetica e clinica all’interno delle famiglie. Questa potrà fornire informazioni preziose per la lotta al Covid-19, dati fondamentali anche dopo l’arrivo del vaccino, per capire chi è geneticamente più resistente e chi non vi risponderà affatto.

La ricerca ha un costo complessivo di 200 mila euro. La tua donazione è fondamentale per aiutarci in questa battaglia. Sei pronto a sostenerci?

Dona per la ricerca sul coronavirus

Studiare i fattori genetici del virus

Spiegano i nostri ricercatori che, come per tutte le malattie infettive, anche per il Coronavirus l’effetto clinico e la rapidità di contagio dipendono in larga misura dal modo in cui ciascun individuo è in grado di difendersi rispetto alle strategie di attacco del virus. Se da un lato il virus SARS-COV-2 sembra attaccare tutti con le stesse armi, non mutando in maniera determinante il proprio programma genetico, dall’altro le difese immunitarie possono fare la differenza.

Le persone non geneticamente in grado di chiudere le porte al virus – i cosiddetti superspreaders – diffondono più marcatamente il contagio e si ammalano più facilmente e con una carica virale maggiore. Sono loro a sviluppare i sintomi più gravi e, in molti casi, a non sopravvivere. Al contrario, chi è geneticamente più dotato di armi contro il virus non contrae l’infezione o rimane asintomatico.

Identificare quali fattori genetici svolgono un ruolo chiave nel contagio e nella gravità dei sintomi da SARS-COV-2 è un passo importante per scoprire nuove cure.

Dona per la ricerca sul coronavirus

Noi siamo pronti a fermarlo. Tu?

Questo il piano d’azione dei nostri docenti e ricercatori Fiorella Gurrieri, Massimo Ciccozzi, Marcello D’Amelio, Giorgio Minotti, Emanuela Salvatorelli e Silvia Angeletti:

  • verificare l’impatto del profilo genetico individuale sulle caratteristiche cliniche e sulla progressione della malattia da Covid-19
  • identificare varianti genetiche di suscettibilità e di protezione nei confronti della malattia, ad esempio legate al genere e alla regionalità
  • inserire le varianti genetiche in un modello cellulare ingegnerizzato per ricapitolare in vitro l’infezione da Covid-19
  • comprendere la patogenesi della malattia e testare rapidamente nuovi farmaci.

I nostri ricercatori sono pronti a raggiungere questo traguardo importante per salvare vite umane.

Tu sei pronto a sostenerli?

 

Dona ora con PayPal o carta di credito

 

Preferisci donare con bonifico?
IBAN IT79G0569603211000007355X84
Causale: Ricerca Coronavirus

Un calendario con i disegni dei Piccoli Artisti di Manageritalia, per dire che la solidarietà è importante 365 giorni l’anno. Giunto quest’anno alla sedicesima edizione, ha voluto sostenere stavolta l’impegno della nostra Unità Operativa di Chirurgia plastica e ricostruttiva, contribuendo in particolare all’acquisto di un dermatoscopio ad alta risoluzione (High Definition Dermoscopy) per la diagnosi precoce dei melanomi, i tumori maligni della pelle.

Protagonisti del progetto, promosso da Manageritalia a favore dell’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus, i figli “under 10” degli associati di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria.

Sono infatti proprio i loro disegni, realizzati a tema libero con diverse tecniche, ad accompagnare le pagine del calendario da tavolo. Premiati lo scorso 23 novembre 2019 a Roma, hanno permesso di destinare 3.230 euro all’acquisto del dermatoscopio, ora attivo presso il nostro Policlinico Universitario grazie a questo e ad altri donativi.

 

Dona ora contro i melanomi

Praticare la terapia della dignità

Garantire la migliore qualità delle cure per i pazienti in fase avanzata di malattia offrendo al territorio un servizio ispirato ad una visione olistica dell’assistenza alla persona. Con un totale di 60 posti autorizzati dalla Asl Roma2 – 12 residenziali e 48 in assistenza domiciliare – è nato il 16 dicembre 2020 all’interno del CESA, il Centro per la Salute dell’Anziano del nostro ateneo, il centro di cure palliative Insieme nella cura.

Al centro del progetto sono le cure palliative, che non accelerano né ritardano la morte, ma provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi, migliorando la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie. Oltre a esse, l’integrazione tra le cure mediche e infermieristiche e gli interventi psicologici, sociali e spirituali garantisce un’assistenza completa, che si fa carico della persona in modo globale.

 

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Aiutare a vivere fino alla fine

L’hospice è stato concepito con l’obiettivo di ricreare il comfort di vita di un ambiente domestico grazie a stanze ampie e moderne nelle quali è possibile portare il proprio animale da compagnia. Grande considerazione è stata data agli spazi di socializzazione, come la tisaneria aperta 24 ore su 24, e agli spazi comuni per incontri e attività ricreative, come la sala da pranzo, la cappella, l’ampia terrazza e il giardino esterno. Le camere sono attrezzate con aria condizionata, minifrigo, servizi igienici attrezzati, campanello di chiamata, letto elettrico e luce individuale. Insomma, non un “ospedale vestito da casa”, ma una “casa adeguata” ad accompagnare i pazienti e i loro familiari nelle ultime fasi della malattia.

Ad assistere i pazienti un’equipe di medici e infermieri palliativisti, psicologi, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, oltre agli assistenti sociali e spirituali. Una rete di volontari è inoltre attiva per assicurare ogni giorno la presenza di persone adeguatamente formate a sostegno della qualità della vita del malato. A domicilio, il paziente viene invece seguito giornalmente grazie a un piano di assistenza individuale.

Il rispetto della persona, delle sue caratteristiche e delle sue volontà, l’informazione al paziente e ai suoi familiari su tutte le fasi della malattia e l’alta considerazione per la relazione di cura sono i cardini attorno ai quali si sviluppa l’azione dell’équipe del centro.

Aiutaci a fare tutto il possibile

Perché un progetto di questo tipo? Perché, come affermava Cicely Saunders, infermiera, medico e filosofa che diede vita alla diffusione del “movimento Hospice”, “tu sei importante perché sei tu, e tu sei importante fino alla fine della tua vita”.

Contribuisci anche tu peraiutare a vivere fino alla fine.

 

Dona ora

 

Una donazione di 45 mila euro a sostegno della ricerca sull’autismo promossa dal nostro Ateneo. Bricofer, l’azienda italiana leader nel settore del fai da te, aveva scelto di proporre ancora una volta ai suoi clienti di donare 1 euro alla cassa per i nostri progetti di ricerca. Ora, grazie a questa iniziativa di responsabilità sociale, i fondi raccolti dal 1° dicembre 2017 al 6 gennaio 2018 sostengono la ricerca per la diagnosi precoce e una terapia sempre più mirata.

Un progetto che garantirà terapie più mirate

I fondi raccolti da Bricofer finanzieranno in particolare un progetto specifico che, lungo l’arco di tre anni, trasferirà progressivamente le conoscenze acquisite dai ricercatori dai modelli sperimentali alla realtà del paziente. L’obiettivo finale? Giungere a una terapia sesso-mirata, perché gli uomini possono rispondere ai farmaci in maniera differente rispetto alle donne, e viceversa. Sapere a priori che un uomo o una donna ha una specifica variante genica, offre quindi l’opportunità di essere più mirati nelle terapie.

Il progetto – guidato dal prof. Marcello D’Amelio, docente di Neuroscienze Molecolari – prevede la copertura dei costi del contratto di una persona dedicata, di una piccola attrezzatura per la biologia molecolare e dei reagenti necessari alla sperimentazione di laboratorio.

L’impegno di Bricofer dal 2012

Bricofer sostiene i nostri progetti di ricerca sull’autismo dal 2012. Le sue donazioni in questi anni hanno finanziato il lavoro di giovani borsisti e ricercatori e contribuito all’acquisto di strumentazioni di laboratorio fondamentali per scoprire la causa genetica dell’autismo.

3.905 biglietti venduti. Grazie alla generosità di molti, la lotteria solidale promossa dalla Biomedical University Foundation e dall’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus ha permesso di raccogliere 19.555 euro per il nostro nuovo Pronto Soccorso, progetto fondamentale per il territorio che sarà inaugurato tra pochissimi mesi.

La lotteria solidale metteva in palio una Vespa elettrica color grigio argento e con profilo azzurro elettrico donata da Piaggio. “Una Vespa che guarda al futuro puntando sulla tecnologia, sull’unicità e sul rispetto dell’ambiente, proprio come il Pronto Soccorso UCBM”, come sottolineato dall’on. Matteo Colaninno, Vice Presidente del Gruppo Piaggio, nel corso della cerimonia di consegna.

Un impegno che non finisce qui

Esposta nella hall del nostro Policlinico Universitario, la Vespa elettrica è stata assegnata al proprio vincitore mercoledì 15 gennaio, attraverso un’estrazione a sorte. A risultare vincitore il numero 05610.

Congratulazioni al vincitore e grazie di cuore a quanti ci hanno garantito il proprio sostegno!

Intanto l’impegno per il Pronto Soccorso prosegue.
Noi siamo pronti ad accoglierti, tu sei pronto a sostenerci?

 

Dona ora

Un progetto indispensabile per 300 mila persone

Una popolazione di circa 180 mila persone e un solo Pronto Soccorso, all’Ospedale Sant’Eugenio. Per questo il nuovo DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di I livello della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è un servizio fondamentale nel territorio del IX Municipio, trovandosi al centro di un bacino potenziale di circa 300 mila residenti.

Un Pronto Soccorso innovativo che mette al centro la persona

Con un investimento di circa 10 milioni di euro, il nostro Pronto Soccorso occupa uno spazio di 2100 metri quadrati. Progettato per mettere al centro ciascuna persona che vi accede, ha un design moderno e funzionale e garantisce massimo comfort durante l’attesa e grande attenzione alla privacy.

 

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Con una moderna organizzazione degli spazi, per ridurre al massimo gli spostamenti dei pazienti, è collocato in prossimità delle sale operatorie, di Radiologia interventistica e di Emodinamica, e – primo Pronto Soccorso per adulti a Roma – è dotato di un servizio di Diagnostica per Immagini dedicato, con una innovativa TAC 300 strati ad altissime prestazioni. Attenzione anche all’accessibilità, grazie a un parcheggio con stalli riservati a persone con disabilità e donne in gravidanza, mentre l’eliporto è invece a pochi metri dall’ingresso.

Comfort e riservatezza nell’area di attesa

Phone booth fonoassorbenti per le telefonate, book crossing, monitor tv e informativi, wi-fi, charge station, colori ad hoc, cura degli arredi, musica, area ristoro con tavolini e segnaletica intuitiva. Questi gli ingredienti dell’area di attesa, pensata come un ambiente accogliente, rassicurante e funzionale dove, attraverso i monitor, gli accompagnatori sono costantemente informati sull’andamento del percorso del proprio caro.

Ai più piccoli sono invece dedicati un’area esterna, giochi e intrattenimento, monitor tv e una libreria. Previsti inoltre percorsi dedicati alle persone più fragili: un box pediatrico, un’area riservata ai codici rosa per le vittime di violenza, un’isola neonatale per i parti precipitosi e un percorso specifico per gli anziani.

Sei pronto a sostenerci?

Il nostro Pronto Soccorso è pronto ad accogliere ogni anno 45 mila persone provenienti da Roma Sud e dai comuni limitrofi a sud ovest e sul litorale. Collabora inoltre con le strutture di protezione civile in caso di eventi calamitosi ed emergenziali.

I lavori per la sua realizzazione sono iniziati il 19 febbraio 2019 e terminati nel mese di gennaio 2020. Per 75 giorni, fino al 14 giugno 2020, lo spazio è stato quindi prontamente riconvertito in Covid Center e poi inaugurato come Pronto Soccorso il 1° settembre 2020. Dopo essere stato di nuovo trasformato in Covid Center il 2 novembre, la struttura è infine tornata in funzione il 12 luglio 2021.

 

 

Dona ora per il Pronto Soccorso

 

Con una donazione di almeno 50mila euro lasci un segno nel nostro Donor Wall

Ridare il tatto a chi è stato amputato

La perdita di una mano in seguito a un evento traumatico è un danno devastante subìto ogni anno da circa 4 mila persone in Italia. Un drastico cambiamento che impatta non solo sull’ambito lavorativo, ma anche sulla sfera personale, limitando fortemente le capacità di compiere attività quotidiane e di interagire con le persone.

Per questo il nostro ateneo è da sempre in prima linea nella neuroprotesica, con un’attenzione particolare al tema del recupero delle capacità sensoriali, grazie all’utilizzo di interfacce neurali.

LifeHand, la prima protesi controllata dal pensiero

Nel 2008, per la prima volta un paziente è riuscito a muovere un arto bionico attraverso la propria mente. LifeHand, questo il nome della prima protesi capace di rispondere agli impulsi cerebrali, è stata il risultato di un progetto finanziato dall’Unione Europea, con il coordinamento dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Proprio nel nostro policlinico universitario sono stati impiantati nel braccio di Pierpaolo Petruzziello i quattro elettrodi che gli hanno permesso di controllare la mano robotica durante il mese di sperimentazioni.

LifeHand 2, la prima mano bionica che ‘sente’ gli oggetti

LifeHand 2, la prima mano bionica indossabile che restituisce all’amputato sensazioni tattili, è stata sperimentata nel 2014 dai nostri medici e bioingegneri insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’IRCSS San Raffaele di Roma, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Ecole Polytechnique Federale di Losanna e l’Istituto IMTEK dell’Università di Friburgo.

PPR2, con Inail per restituire le sensazioni propriocettive

Risale sempre al 2014 la partnership tra il nostro ateneo e Inail, l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro. Obiettivo, lo sviluppo di una nuova mano bionica impiantabile basata sull’utilizzo di interfacce neurali, per restituire ai pazienti amputati anche sensazioni propriocettive, ovvero la capacità di riconoscere la posizione del corpo nello spazio.

Il sistema protesico è stato quindi ottimizzato dal 2017 al 2019 attraverso l’introduzione di componenti fortemente miniaturizzate, stabili e biocompatibili, per migliorare concretamente la quotidianità dei pazienti.

Sensibilia, il futuro è realtà

L’ultimo passo in avanti si chiama Sensibilia. Una mano bionica che, impiantata in modo sperimentale nel 2019 su Clara, amputata 30 anni prima in seguito a un incidente domestico, ha dimostrato che è possibile compiere con destrezza movimenti anche complessi.

Al termine del progetto, realizzato dal nostro ateneo insieme al Centro Protesi Inail, Clara ha ricevuto una mano bionica simile a quelle della sperimentazione.

Reshape, per mani bioniche percepite come proprie

Ma se il presente si chiama Sensibilia, il futuro è Reshape. Il progetto del dott. Di Pino, laureato in Medicina e Chirurgia, dottorato in Ingegneria Biomedica e specializzato in Neurologia nel nostro ateneo, coniuga Neuroscienze, Ingegneria Biomedica e Clinica Neurologica per permettere agli amputati di non sentirsi più tali, grazie a una mano bionica percepita come propria. La sua idea – passare dal concetto di protesi (dal greco, artefatto, qualcosa di esterno) a quello di endotesi (qualcosa che faccia parte del corpo) – ha convinto nel 2015 a Bruxelles oltre trenta top scientists, tra i quali alcuni Nobel, e ha vinto quindi il prestigioso bando europeo ERC-Starting Grant.

“Il problema – spiega il ricercatore – è che le protesi di oggi sono il frutto dell’evoluzione della robotica industriale e rimangono un corpo estraneo. Il mio desiderio è allora quello di concepire una protesi con cui il soggetto non debba suonarci il piano, ma sentirsi completo durante una serata di gala. E questo è possibile solo partendo dalle sensazioni e dai processi cerebrali umani”.

WiFi-MyoHand, RGM5 e 3DAID

Nella primavera 2021, in collaborazione con il Centro Protesi Inail di Budrio e con la partecipazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il nostro ateneo ha avviato tre nuovi progetti nel campo delle protesi bioniche di arto superiore. WiFi-MyoHand svilupperà una nuova protesi bionica con ritorno sensoriale grazie a un sistema di stimolazione neurale completamente impiantabile e wireless. RGM5 individuerà nuove procedure di chirurgia bionica per l’adattamento del corpo dell’amputato alle protesi più innovative e restituirà la propriocezione. 3DAID realizzerà protesi e ortesi di mano innovative e low-cost grazie all’utilizzo di tecniche avanzate di prototipazione rapida con stampa 3D.

10 mila biglietti in vendita a 5 euro. È questa la prima iniziativa che chiama a raccolta quanti hanno a cuore la realizzazione del Pronto Soccorso del nostro Policlinico Universitario, un progetto fondamentale per il territorio che sarà ultimato nei primi mesi del 2020.

La lotteria solidale, promossa dalla Biomedical University Foundation e dall’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus, mette in palio una Vespa elettrica color grigio argento e con profilo azzurro elettrico. La Vespa, donata da Piaggio e attualmente esposta nella hall del nostro Policlinico Universitario, sarà assegnata a un vincitore con estrazione a sorte il 16 novembre 2019 NUOVA DATA ESTRAZIONE: 15 GENNAIO 2020.

Come partecipare alla lotteria

Partecipare all’estrazione è molto semplice. Basta acquistare uno o più biglietti in vendita al desk dell’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus presso il nostro Policlinico Universitario oppure attraverso i volontari dell’associazione stessa.

Il ricavato della vendita dei biglietti sarà interamente devoluto a sostegno del nascente DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di I livello.

Leggi la scheda tecnica della Vespa