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Dona ora per UCBMNews 13 Feb 2021
Un lascito è per sempre
Ci sono coppie “da favola”, che nemmeno la morte ha separato, e coppie che invece hanno continuato a farsi i dispetti anche attraverso il testamento. In occasione della festa degli innamorati, il Comitato Testamento Solidale ripercorre alcune delle vicende più curiose riportate dalle cronache.
“Certi amori non finiscono” cantava Antonello Venditti, e talvolta è così, letteralmente: tante sono state le coppie che un generoso testamento ha mantenuto unite anche dopo la dipartita di uno dei due partner. Lo ricorda, in occasione della festa di San Valentino, il Comitato Testamento Solidale, di cui – insieme ad altre 21 organizzazioni non profit – fa parte anche il nostro Ateneo. Del resto, come ricorda lo stesso comitato, anche il lascito solidale è un gesto di grande amore che vince la morte e permette, a chi lo fa e a chi ne beneficia, di rimanere indissolubilmente uniti attraverso un nuovo progetto di vita.
Un gesto d’amore che vince la morte
Alcune storie sembrano arrivare direttamente dai libri di favole. Come quella del Principe Enrico di Danimarca, membro della famiglia reale francese che è stato un accorto diplomatico anche dopo il matrimonio con la regina Margherita di Danimarca: a lei ha lasciato in eredità i 3,5 milioni di euro che costituivano il suo patrimonio personale. Volando oltreoceano, il senatore John McCain – meglio conosciuto come il candidato repubblicano sconfitto alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2008 da Barack Obama – ha lasciato i 175 milioni di euro del suo patrimonio alla sua vedova, Cindy McCain.
Anche il jet set riporta splendidi esempi di amore coniugale che resiste alla morte. L’attore Philip Seymour Hoffman, interprete indimenticato di Boogie Nights e Truman Capote, nel 2018 ha lasciato l’intera eredità di 35 milioni di dollari alla compagna Mimi O’Donnell, escludendo i figli “perché non crescano viziati” (sic). Lo scrittore Tom Wolfe, oltre ad aver lasciato all’umanità un grande patrimonio letterario – pensiamo a best seller come Il falò delle vanità o Un uomo vero – ha destinato invece all’amatissima consorte, Sheila Berger Wolfe, ben 17,5 milioni di euro. E pensiamo alla vedova di Bernardo Bertolucci, Clare Peploe, che alla morte del grande regista è diventata beneficiaria di un testamento da 35 milioni di euro.
Ma a volte i testamenti hanno disvelato veri e propri dispetti post mortem. Come quelli del signor Samuel Bratt, uomo inglese morto nel 1960, che nel suo testamento aveva destinato il suo lascito di 330mila sterline alla moglie con una clausola quantomeno singolare: la donna avrebbe dovuto fumare cinque sigari al giorno. Una vera e propria legge del contrappasso imposta alla consorte, che in vita gli aveva proibito di fumare i suoi sigari in libertà. Ma forse la ripicca più perfida è stata quella riservata da William Shakespeare alla moglie, la quale, dopo un matrimonio durato ben 33 anni, ricevette in eredità soltanto il suo “secondo miglior letto”, destinando alla figlia maggiore il suo ingente patrimonio.
Un gesto alla portata di tutti
Ma per compiere un vero atto d’amore non serve avere patrimoni di grande portata: tutti possono rimanere legati per sempre al destino e al futuro di un’altra persona, così come all’attività di un’organizzazione, grazie all’ultimo gesto di altruismo: il lascito solidale. Come testimoniano le associazioni che fanno parte del Comitato Testamento Solidale, sono soprattutto le migliaia di persone “comuni” che, optando per questa scelta, hanno fatto e continuano a fare la differenza. “Essere generosi non è una questione di tasche, ma di cuore, dice un vecchio adagio. Saggezza popolare che si addice perfettamente al lascito solidale. – spiega Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale – In base a un’indagine Gfk Eurisko, sappiamo che circa la metà dei lasciti è sotto i 20 mila euro, un quarto ammonta a una cifra tra 20 mila e 50 mila euro e il restante quarto supera i 50 mila euro. Il bello, in una fase storica così complessa e difficile, è che la pandemia da Covid-19 ha in qualche modo accentuato questa predisposizione”.
Secondo una ricerca diffusa nel settembre 2020, l’11% degli over 50 dichiara infatti di aver pensato a un lascito solidale in seguito all’emergenza Covid-19, mentre 2 su 10 hanno fatto o sono propensi a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione non profit, per un totale di circa 5 milioni e mezzo di persone: quasi il triplo rispetto al 2013.
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