News 10 Set 2020

Dopo il coronavirus: soli? No, solidali

Più preoccupati, ma più generosi. L'Italia post Covid-19 si riscopre altruista: quasi 5 milioni e mezzo di italiani pensano a un lascito solidale.

L’emergenza Coronavirus ha cambiato molte cose, ma non sempre in peggio. Ad esempio, ha favorito la propensione degli italiani verso il testamento e il lascito solidale. Lo rivela la ricerca su “Gli italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus”, diffusa in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre) e condotta nell’ultima settimana di giugno 2020 da Walden Lab per Comitato Testamento Solidale – di cui fanno parte 22 organizzazioni non profit tra cui anche il nostro Ateneo – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato.

L’indagine, che ha coinvolto un campione di mille casi rappresentativo dei circa 40 milioni di italiani di età compresa tra i 25 e i 75 anni, mostra che l’11% degli over 50 ha pensato a un lascito solidale in seguito all’emergenza Covid-19, mentre 2 su 10 hanno fatto o sono propensi a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione non profit, per un totale di quasi 5 milioni e mezzo di persone.

Lascito solidale, questo ex sconosciuto

L’incremento rispetto al passato è importante. Nel 2018, la percentuale di chi prendeva in considerazione l’idea di un lascito solidale era inferiore di ben 8 punti (al 12%), mentre cresce in modo significativo anche la percentuale di chi dichiara di avere fatto testamento o di essere orientato a farlo: in 4 anni (dal 2016) si è passati dal 13% al 21%. Insomma, la pandemia ha cambiato la nostra visione della vita, ma non in peggio, visto che è aumentata l’attitudine a pensare al futuro degli “altri”.

Ormai, il 72% della popolazione italiana adulta (25-75 anni) sa cosa sia un lascito solidale. Tra gli over 50, il segmento di popolazione più orientato all’idea di fare testamento, la crescita è molto netta: nel 2020 ha raggiunto l’80% (nel 2016 era pari al 55%, nel 2018 al 58%).

1 italiano su 2 è più altruista

In generale, la paura e lo choc per quanto vissuto non ci hanno resi più egoisti: 1 italiano su 2 si sente più sensibile alle sofferenze e alle difficoltà degli altri; molti sono più preoccupati per il bene comune (49%), più propensi alla solidarietà verso il prossimo (45%), disponibili a sostenere una buona causa facendo volontariato (31%) o donazioni (25%).

Nel corso del 2019, il 21% ha donato a una onp per una causa solidale, mentre nel primo semestre del 2020 la percentuale raggiunge il 28%, con un incremento di ben 7 punti. Il lascito solidale dunque è un aspetto di una più generale tendenza: l’emergenza Covid-19 ha spinto in alto la generosità degli italiani e il loro senso di solidarietà verso il prossimo.

 

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