News 13 Set 2021

I più altruisti? I trentenni

Sale la propensione al testamento solidale, così come quella degli under 35 alla solidarietà e all’altruismo. Lo dicono i risultati dell’edizione 2021 della survey “Gli italiani e la solidarietà ai tempi del coronavirus”, promossa dal Comitato Testamento Solidale. Che ricorda anche che sui lasciti solidali ci sono ancora miti da sfatare...

Italiani, popolo generoso: il 70% ha fatto almeno una donazione a un ente benefico nella vita e la pandemia ha ulteriormente sollecitato questa spinta altruistica. Resta molto solida la conoscenza del testamento solidale: il 73% sa di cosa si tratta, e la percentuale aumenta di ben 10 punti (83%) tra chi ha più di 60 anni. In crescita si conferma il trend di quanti hanno fatto o sono propensi a fare un lascito: sono il 22% degli over 50, 10 punti in più rispetto al 2018.

Sono alcune delle evidenze che emergono dall’edizione 2021 della survey “Gli italiani e la solidarietà ai tempi del coronavirus”, promossa dal Comitato Testamento Solidale (di cui anche il nostro Ateneo fa parte) e condotta da Walden Lab dal 17 al 21 giugno 2021, su un campione di 1015 persone di età compresa tra i 25 e i 75 anni. La ricerca rappresenta un follow up di quella condotta lo scorso anno, nello stesso periodo.

Italiani generosi, con la pandemia cresce la fiducia nel non profit

7 italiani su 10 hanno donato almeno una volta nel corso della propria vita, e – nel corso degli ultimi due anni (2020-2021) – è del 30% la percentuale di chi ha supportato iniziative di contrasto all’emergenza sanitaria (erano 2 su 10 nel 2020). La pandemia ha aumentato la fiducia verso il terzo settore: nel corso di quest’anno il 13% degli italiani ha scelto una onlus per sostenere la lotta all’emergenza Covid-19, più del doppio rispetto al 2020, quando la percentuale era del 6%. Del resto, il non profit si conferma l’attore sul quale gli italiani ripongono maggior fiducia per uscire dalla crisi post-pandemica e contribuire a creare una società migliore.

Tra le cause più sostenute negli ultimi 12 mesi, spicca ancora in vetta la ricerca medico-scientifica. La donazione media si attesta a 90 euro annuali, ma il 28% del campione dichiara donazioni superiori ai 100 euro. Dal presente al futuro: se si chiede quali cause gli italiani ritengono che sarà prioritario sostenere, la prima risposta è ancora una volta la ricerca medico scientifica.

Testamento solidale: aumentano l’attitudine e la conoscenza

Cresce ancora il numero di quanti hanno già predisposto un lascito testamentario o sono orientati a farlo: tra gli ultracinquantenni sono il 22%, con una crescita di ben 10 punti in 3 anni (erano il 12% nel 2018). E si può decisamente asserire che il testamento solidale, ovvero quello nel quale la cosiddetta “quota disponibile” include anche un lascito in favore di una causa benefica, non sia più un oggetto misterioso per gli italiani. Il 73% sa di cosa si tratta e la percentuale aumenta di ben 10 punti (83%) tra chi ha più di 60 anni.

Ma chi, nella percezione generale, potrebbe fare un lascito solidale? Qualche luogo comune, in questo senso, persiste: per il 47% degli intervistati, può fare un lascito chi non ha eredi; chi è ricco (40%) e chi è più sensibile alle cause umanitarie (27%). Solo un 13% ritiene che il lascito solidale sia un gesto alla portata di tutti, a prescindere dal patrimonio e dallo stato civile.

“I dati ci mostrano un fenomeno in crescita. Siamo contenti, ma anche consapevoli della strada che ancora dobbiamo percorrere, per superare alcuni luoghi comuni e tabù. – spiega Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale – Il testamento solidale è uno strumento straordinario per le organizzazioni del terzo settore, che con il loro operato garantiscono in trasparenza che le ultime volontà di un donatore si trasformino in progetti concreti in favore di chi ne ha bisogno. Soprattutto, è una scelta che può fare chiunque nel pieno rispetto degli eredi, senza ledere in alcun modo i diritti loro garantiti dalla legge. Non esistono patrimoni di serie A e di serie B: chiunque, anche con una piccola somma o con un bene, può donare un futuro migliore a chi resta.”

“Prevedere un lascito solidale nelle proprie disposizioni testamentarie è la massima espressione del donare e del donarsi agli altri al di là del tempo – sostiene il notaio Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Terzo Settore e sociale – e permette non solo di disporre dei propri averi, ma di affidare anche i valori in cui si crede a solide organizzazioni non profit che operano ogni giorno con competenza, professionalità e trasparenza”.

Trentenni più altruisti

Intanto, c’è un’altra bella notizia. Focalizzandoci sugli ultimi 2 anni, in media dichiara di aver fatto almeno una donazione il 46% del campione, ma si nota un picco di crescita tra i 25 e i 39 anni, che rispetto al 2020 registra un aumento di ben 9 punti sopra la media. Stringendo ulteriormente il focus sulla fascia tra i 25 e i 34 anni, il 59% ha fatto almeno una donazione nella vita. In particolare, nel 2021 ha donato il 25% degli under 35. Ma i più giovani “donano” anche tempo e competenze: il 52% fa volontariato (vs 43% degli over 35).

 

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