News 6 Mar 2018

Staminali per il mal di schiena

I nostri ricercatori sperimentano da circa 15 anni l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali del midollo osseo per la cura delle fasi iniziali e intermedie della degenerazione del disco intervertebrale. Ora una sperimentazione consentirà di provare l'efficacia di questa terapia cellulare per ridurre sia il dolore che la disabilità.

Il mal di schiena causato dalla degenerazione del disco intervertebrale è ad oggi una delle patologie più diffuse, ma non dispone ancora di una cura efficace. Per questo e per le gravi disabilità che comporta, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha incluso nella lista delle 20 patologie a cui dare massima priorità.

I ricercatori della nostra Unità di Ortopedia e Traumatologia, coordinati dal prof. Vincenzo Denaro, sperimentano da circa 15 anni l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali del midollo osseo per la cura delle fasi iniziali e intermedie della degenerazione del disco intervertebrale.

L’uso di questa terapia cellulare per ridurre in tempi brevi e con effetti di lunga durata sia il dolore sia la disabilità provocati dalla degenerazione del disco intervertebrale è il focus del progetto RESPINE. “L’obiettivo – spiega il dott. Gianluca Vadalà, responsabile del progetto – è rendere disponibile una terapia per la cura della degenerazione del disco clinicamente testata e facilmente accessibile”. UCBM è l’unica rappresentante per l’Italia insieme ad altri ospedali, università e centri di ricerca in Francia, Spagna, Irlanda e Germania.

Al via la fase di sperimentazione

Dopo anni di sperimentazione in vitro e studi preclinici in vivo su modelli animali dagli esiti positivi, il progetto RESPINE consentirà di avviare la fase di sperimentazione clinica grazie a un finanziamento UE di 500 mila euro nell’ambito del programma Horizon 2020.

La sperimentazione coinvolgerà 112 pazienti affetti da degenerazione del disco, selezionati tra i centri che fanno parte del progetto. I pazienti scelti saranno sottoposti in regime controllato alla nuova terapia, che prevede un’iniezione nel disco intervertebrale di cellule staminali mesenchimali provenienti dal midollo osseo.

La sperimentazione consentirà di provare l’efficacia della terapia e, inoltre, di approfondire la sicurezza e la risposta immunitaria dell’organismo.

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